ORIGINES TRIO Canto dal mondo

Press Meeting

La bellezza attraverso la musica di epoche e tradizioni diverse. Valentina Oriani, Marco Squicciarini, Stefano Dall’Ora interpretano spirituals, brani delle comunità sefardite, richiamando il folklore ispanico, il canto popolare italiano e quello irlandese fino alle sonorità sudamericane.
L’Origines Trio nasce dalla passione per il bello di tre grandi musicisti: Marco Squicciarini chitarrista dal tocco delicatamente espressivo, quasi danzasse sulle corde, e geniale negli arrangiamenti, Stefano Dall’Ora al contrabbasso e Valentina Oriani, una voce intensa ed espressiva cui risulta immediata la comunicazione di bellezza, struggimento e preghiera. L’incontro con il carisma di don Giussani ha potenziato queste loro doti, spingendoli ad approfondire la tradizione popolare, in particolare quella legata alla matrice religiosa.
Lo spettacolo nel Teatro D2 Frecciarossa 1000, davanti a una platea molto folta, tra cui si è notato anche Enzo Jannacci che alla fine dello spettacolo ha voluto salutare Valentina Oriani, ha preso le mosse dalla storia di un desiderio di infinito che non trova la risposta, portando a un esito tragico (Alfonsina del Mar). Si passa poi alla tradizione sefardita, espressione degli ebrei di Spagna, che esprime tutta l’attesa del popolo ebraico per l’incontro con questo infinito: la certezza che la musica esprime è pervasa da una nostalgia di fondo per la lontananza percepita da questa presenza. Poi… il Verbo si è fatto carne: l’Infinito si è reso incontrabile. E così anche la musica cambia andamento, pervasa dalla gioia dell’incontro e dal desiderio di comunicarlo a tutti, fino a desiderare di essere pellegrini nel mondo. Tra i canti di pellegrinaggio è stato presentato “I am a pilgrim” un canto del Nord America dei bianchi degli Appalachi.
La serata si dipana in pezzi vocali e strumentali, molti di provenienza sudamericana, grazie al lavoro di recupero delle melodie tradizionali. L’intero spettacolo è stato una condivisione tra artisti e pubblico dei tanti modi con cui il canto popolare nelle diverse culture ha espresso il titolo del Meeting: la natura dell’uomo come rapporto con l’infinito. Un rapporto desiderato, mancato e finalmente attuato.

(A.B.)
Rimini, 22 agosto 2012

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