Coinvolgente ed emozionante l’open act Lituania Canta, stasera all’International Arena Frecciarossa 1000 B7, alle ore 20.00, con il tutto esaurito.
Al centro della scena, attraverso la voce di sei ragazze (Ruta Vosyliute, Rimgaile Pauraite, Julija Pauraite, Lina Grigaliunaite, Egle Basyte-Ferrari e Daiva Naseviciene), il popolo lituano, protagonista della Rivoluzione cantata del 1989, forma di resistenza pacifica contro l’ideologia del regime sovietico, esprime l’amore per la patria, l’amore per Dio e l’unità che nasce dalla memoria.
Le voci sono accompagnate dalla musica di chitarre, tastiera, il tradizionale Kantele ed è una delle stesse cantanti che alterna la voce al flauto traverso. Sullo sfondo scorrono le bellissime immagini dell’evento Via Baltica, “una manifestazione solenne a cui parteciparono due milioni di persone che si misero in fila tenendosi per mano da Vilnius a Tallin, passando per Riga. Una dimostrazione mai vista in precedenza del desiderio di libertà del nostro popolo”. Con queste parole una delle giovani introduce il pubblico, ormai coinvolto anche emotivamente, all’ascolto dei brani scelti.
I canti esprimono la religiosità del popolo lituano che non ha mai perso la fede. “Pur nelle circostanze tragiche che si è trovato a vivere, per il popolo lituano era chiaro a Chi ci si poteva rivolgere per ricevere il vero aiuto”. I titoli: Non piangere, madre; Canto di Maria, Lituania cara.
La conclusione è affidata a due brani scritti proprio nel periodo della Rinascita nazionale: Il giglio del Signore e Dio benedici la Lituania. “Essi testimoniano – commentano le esecutrici – uno sguardo vivo, un desiderio di verità che non può essere soffocato nel cuore dell’uomo in qualsiasi condizione o periferia esistenziale egli si trovi”.
Al termine, la replica dello spettacolo Una fame che ci vedo.
(G.L.)