Nuovi mondi: il cambiamento d’epoca e la vita quotidiana

Press Meeting

Rimini, lunedì 20 agosto – È Elena Notari, tecnico ricercatore all’Osservatorio della Costa Azzurra di Nizza, la protagonista dell’incontro che alle 12.30 ha aperto la seconda giornata all’Arena Exoplanets B3. Introdotta da Carlo Sozzi, ricercatore all’istituto di Fisica del Plasma del CNR, la scienziata ha ri-percorso alcuni tratti della sua vita personale, lavorativa e familiare.
“Sono cresciuta a Ventimiglia, in riva al mare e per me guardare il cielo è stata sempre un’esperienza quotidiana: come potevo non innamorarmene?”. Gli anni dell’università sono l’occasione di approfondire questa passione: “Intuivo che la ricerca poteva essere la mia strada, così dopo la tesi ho cominciato a bussare alle porte di alcuni docenti, finché a Nizza ho trovato un maestro, un professore che si è interessato a me. Anche se allora non capivo tutto, mi sembrava ragionevole fidarsi e imparare da lui: ho cominciato a seguirlo”. I tre anni di dottorato in astrofisica volano. Poco prima di finire, arriva un’offerta imprevista, un dottorato in modelli matematici applicati all’economia: “Non conoscevo nulla di quel campo, ma desideravo seguire quello che il mio professore mi proponeva”. Quest’atteggiamento di fiducia, però, per la ricercatrice non è casuale: “È frutto di un’educazione. Il titolo del Meeting parla di forze che muovono il cuore dell’uomo e la storia, ma noi fisici sappiamo che le forze sono caratterizzate da una direzione e un verso: ciò che indirizza le nostre forze è l’educazione”.
Per questo motivo, l’ospite non ha potuto raccontare delle sue vicende lavorative senza ricordare la sua famiglia: “Una compagnia, un’educazione e un sostegno quotidiano”. In particolare, da quando è nato Pietro, l’ultimogenito, affetto di sindrome di Down: “Un figlio è un dono, lui è stato ed è un doppio dono. La sua passione travolgente per la natura, per i fiori e per le stelle mi fa riaccorgere di quanti regali ricevo ogni giorno e, così come sono, con i miei pregi e difetti, mi fa desiderare di condividerli con tutto il mondo”.
Diverse domande, sia a carattere personale che lavorativo, hanno permesso all’astrofisica di appro-fondire ulteriormente l’importanza che il marito e i figli hanno rivestito per lei: “Loro mi danno una forza pazzesca. È solo dentro un rapporto affettivo che scopriamo quanto siamo unici e irripetibili. Per questo – ha lanciato un appello la ricercatrice – è importante che lo stato e le istituzioni si renda-no conto che l’essere madri non è un ostacolo alla carriera. Anzi, essere genitori è una risorsa e la politica deve scommettere su di noi”.

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