Nuovi italiani, nuovi europei

Press Meeting

Rimini, 22 agosto 2017 – Alle ore 15:00, nel Salone Intesa Sanpaolo B3, trova spazio al Meeting il tema “Nuovi italiani e nuovi europei. I giovani e le sfide della società multietnica”. Alla tavola rotonda partecipano Giorgio Paolucci, giornalista e uno dei curatori della mostra “Nuove generazioni. I volti dell’Italia multietnica”, esposizione visitabile in Piazza A1; Eraldo Affinati, scrittore, insegnante e presidente dell’associazione Penny Wirton, autore dell’introduzione al catalogo della mostra; Valeria Fedeli, ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. A introdurre e moderare il dialogo Elisabetta Soglio, giornalista de Il Corriere della Sera.
In apertura Paolucci fa «parlare la realtà» mostrando un breve ma significativo video: giovani nati in Italia da genitori stranieri, o arrivati da piccoli, che esprimono «il desiderio di fare società, nella consapevolezza di portare anche una ricchezza per la comunità». È il commento con cui il giornalista racconta all’uditorio la storia di una società che si sta lentamente formando in una sorta di «cantiere aperto dove parole come “cambiamento”, “tradizione” e “identità” si modellano di continuo».
A questo fanno eco le esperienze di Affinati alla Penny Wirton. Da più di dieci anni, sono storie di incontri e scoperte: «Da insegnante di una multietnica scuola professionale di Roma, ho desiderato, e quindi cercato, una via per rinnovare il sogno di don Lorenzo Milani: porre al centro dell’esperienza scolastica la qualità della relazione umana. Questo implica un mettersi in gioco e accettare la sfida dell’incontro con l’altro». È la genesi di un’esperienza che ha mostrato la sua forza nei rapporti cresciuti con ragazzi, che hanno potuto, grazie all’incontro con adulti credibili, fare delle importanti scelte di vita.
«Poco si racconta della qualità della scuola italiana», ha esordito la ministra Fedeli, sottolineando l’alta professionalità dei docenti, dei dirigenti e del personale della scuola italiana. «Se succede tutto questo significa che la scuola italiana è inclusiva, pur nelle contraddizioni: docenti e dirigente hanno bisogno del giusto riconoscimento sociale ed economico. I docenti italiani sono i meno retribuiti d’Europa».
Soglio pone, quindi, una domanda ai relatori: «Davanti a quanto è successo nei giorni scorsi a Barcellona, che cosa, si domandano molti, non ha funzionato?». Paolucci risponde col racconto dell’incontro con la mamma del giovane italiano tra gli autori degli attentati di Londra dei mesi scorsi: «L’ho visto via via allontanarsi con mente e cuore: aveva completamente dimenticato che cosa vuol dire cercare la verità e la bellezza». Per Affinati è importante che gli europei riprendano coscienza delle proprie radici e di quanto esse s’intreccino con quelle di altri popoli: «Altrimenti siamo condannati a quella fragilità spirituale che parla di un’identità infelice».
Per la ministra Fedeli, una chiusura sul tema della cittadinanza: «La società italiana è molto più avanti di quanto non lo sia la politica». Ed è la Soglio a concludere l’incontro, annunciando al Meeting che dal 19 settembre Il Corriere della Sera uscirà con un inserto settimanale interamente dedicato al terzo settore.
(G.L.)

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