Meno aiuti di Stato, ma più infrastrutture. Queste parole di Gianfranco Miccichè, sottosegretario all’Economia e alle Finanze, potrebbero essere l’estrema sintesi dell’incontro che ha visto protagonisti anche Salvatore Cuffaro, presidente della Regione Sicilia, Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia e Lanfranco Senn, ordinario di Economia Regionale presso l’Università Bocconi di Milano, in veste di moderatore.
Prima di entrare nel vivo dell’argomento, sia Formigoni, che Miccichè hanno rivolto a Cuffaro, recentemente al centro di una vicenda giudiziaria, calorose espressioni di solidarietà e di amicizia.
Il vice ministro ha dapprima sottolineato il nuovo stile di rapporti impostato dal suo ministero: puntare sul fattore umano, aprire un rapporto dialettico con gli uomini dell’amministrazione pubblica e creare un meccanismo di premi e penalità. Per quanto riguarda il federalismo si vuole procedere in modo diverso dal passato – ha continuato Miccichè -, non più fornendo aiuti a pioggia, ma responsabilizzando le Regioni su priorità e scelte, perché è lo Stato che realizza le infrastrutture, assegna le risorse e controlla i risultati.
Formigoni ha aggiunto che il federalismo deve essere solidale, ma anche competitivo. Per spiegare la sua affermazione il presidente della Lombardia ha affermato che oggi l’Italia sta scontando vent’anni di immobilismo nelle infrastrutture. È questo il primo nodo da affrontare, affinché l’Italia, quando nel Mediterraneo si troverà la pace, torni ad essere al centro delle vie di collegamento più importanti; se la Lombardia è la porta verso le regioni continentali, la Sicilia è la porta sul Mediterraneo. Formigoni si è detto convinto che Nord e Sud debbano lavorare insieme per un “federalismo delle differenze”, in cui ognuno possa approfondire i propri carismi.
Miccichè, commosso per le attestazioni di solidarietà ricevute, ha esordito dicendo che la grande svolta nella politica siciliana è stata proprio quella di prendersi la responsabilità di fare scelte. Ha illustrato quindi alcuni esempi in merito, tra cui quello relativo all’autostrada Palermo-Messina, iniziata nel 1963, che a tutto il 2001 ha visto il completamento di 90 chilometri su 160! Nel prossimo anno verrà terminata, grazie al nuovo modo di operare scelte precise sui finanziamenti statali. Ma per Cuffaro il federalismo vale anche a livello locale: per non sostituire il centralismo statale con quello regionale, ma attuare anche un federalismo locale è necessario coinvolgere il territorio e i suoi operatori nelle scelte. Concludendo l’incontro Cuffaro ha chiesto a Formigoni di allearsi con lui nella proposta che l’Europa lanci un “Piano Marshall” per aiutare i Paesi poveri del Mediterraneo. Questa è una risposta intelligente al problema dell’immigrazione. Formigoni si è detto d’accordo e ha proposto che la banca Euromediterranea abbia sede a Palermo.
G.A.C. Rimini, 28 agosto 2003