NON SOLO PAESE DEI BALOCCHI: INNOVAZIONE TECNOLOGICA NELLA IMPRESA ITALIANA

Press Meeting

Il ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri ha preso parte alla tavola rotonda sulla innovazione tecnologica organizzata in collaborazione con C.d.O.. Sandro Bicocchi, direttore generale di Compagnia delle Opere, ha aperto i lavori centrando il problema della situazione economica italiana: la virtuosa anomalia di un sistema che produce bene, ma fatica ad essere concorrenziale a livello internazionale.
Vittorio Colao, amministratore delegato di Vodafone Italia, gestisce una azienda che ha uno sguardo privilegiato sulla realtà globale: ha denunciato, forte di una significativa serie di dati statistici, il fatto che il principale problema delle aziende che si trovano ad operare nel nostro Paese sia la difficile situazione legislativa. La necessità di accrescere lo sviluppo tecnologico si accompagna al bisogno di uno sforzo politico volto a migliorare la situazione normativa.
Un punto di vista davvero globale è quello di Maurizio Tucci di Alenia Spazio, che ha raccontato lo sforzo di un’azienda tutta italiana che con il suo lavoro permette all’Italia di essere al vertice della tecnologia spaziale. Anche Tucci ha parlato di una difficile situazione a livello legislativo, affermando il principio che il lavoro di un’azienda che opera per l’interesse nazionale deve essere più tutelato.
Sono troppi i vincoli legislativi anche per Tommaso Pompei, amministratore delegato di Wind, che ha proposto una innovazione non solo tecnologica, ma soprattutto culturale: deve passare la mentalità per cui all’impegno nella ricerca delle grandi industrie, si affianchi quello delle piccole e medie imprese e del governo. L’appello di Pompei si estende al sistema bancario nazionale: sono soprattutto gli istituti di credito a dovere finanziare la ricerca e lo sviluppo.
Della necessità di una nuova solidarietà ha parlato anche l’on. Gasparri, che ha evidenziato l’impegno delle grandi industrie a far leva sulle risorse nazionali. Non bisogna ricorrere a nessuna forma di protezionismo, ma nemmeno si può lasciar fallire il sistema produttivo nazionale sotto i colpi scorretti della concorrenza straniera. La proposta è quella di valorizzare la presenza di piccole imprese in grado di offrire sviluppo e valore alla ricerca tecnologica. La grande industria deve continuare a scommettere su questa realtà. Anche lo Stato dev’essere disposto a difendere il nostro sistema produttivo, in collaborazione con tutti gli altri settori, per poter essere davvero competitivi in Europa.
È stata poi la volta di Massimo Sarmi, amministratore delegato di poste italiane, che nel suo intervento ha parlato di uno sviluppo tecnologico che abbia a cuore il settore dei servizi. La realtà dell’azienda postale è emblematica, dato che gli investimenti in questa direzione sono stati davvero ingenti. La tecnologia deve crescere, ma dev’essere messa al servizio del Paese, delle imprese e delle persone: questo è lo spirito che ha generato un importante accordo proprio tra Poste Italiane e Compagnia delle Opere.
La conclusione della tavola rotonda ha permesso a Gasparri, di intervenire nel dibattito circa la nuova legge sulle telecomunicazioni. Il ministro ha chiarito che la volontà della sua proposta di legge è quella di difendere le aziende nazionali, e soprattutto la RAI, che essa uscirà rafforzata e difesa dall’assalto dei colossi stranieri.
M. S.
Rimini, 27 agosto 2003