“È solo un uomo ma lo voglio raccontare/ perché la gioia come il dolore si deve conservare/ si deve trasformare”, con Solo un uomo Niccolò Fabi apre il concerto di giovedì sera in D3 alle ore 21.45. Le canzoni di Fabi catturano il pubblico, più di un migliaio di persone partecipano al concerto che si rivela un grande successo fin dalle prime battute. Con la seconda canzone infatti, Oriente, tutta la gente si alza, batte le mani, si rispecchia nelle sue parole: “si parte per conoscere il mondo/ si torna per conoscere se stessi”.
Le canzoni raccontano di un uomo che si lascia provocare dalla vita. “Prima di partire si dovrebbe essere sicuri/ di che cosa si vorrà cercare dei bisogni veri” (Il negozio di antiquariato). Fabi non ha paura di cercare, domandare un significato. “Non è la vittoria l’applauso del mondo di ciò che succede il senso profondo” (È non è). “Siamo felici di portare le nostre storie – racconta il musicista – che parlano anche della nostra passione giocosa”.
Vengono poi proposti alcuni successi dei suoi primi album. Il cantante ci tiene a sottolineare la differenza tra Ostinatamente, composta quand’era molto giovane, e Costruire, di qualche anno dopo. “Entrambe parlano d’amore – spiega in anticipo – ma il primo è un amore ostinato, egocentrico che deve ancora crescere, il secondo invece è un amore umile e disinteressato”. “Nel mezzo c’è tutto il resto/ e tutto il resto è giorno dopo giorno/ e giorno dopo giorno è/ silenziosamente costruire/ e costruire è potere e sapere/ rinunciare alla perfezione” (Costruire).
Fabi sorprende il Meeting cantando Parole parole, nel novembre del 2010 il cantautore l’ha incisa in un singolo insieme a Mina e i proventi della vendita sono devoluti per l’ospedale angolano di Chiulo gestito “Medici con l’Africa”. Durante la serata emerge la bravura del cantante che, pur non avendo i numeri dello showman che si scatena sul palco, coinvolge il pubblico in modo più sottile, con la ricercatezza dei testi e la dinamicità e l’espressività della musica.
“Questa sera non rimango solo”, dice scherzando tra i sorrisi divertiti degli spettatori. Il concerto prosegue con la partecipazione di tutti, grandi e piccoli. Fabi canta Milioni di giorni e Il negozio d’antiquariato. Inaspettatamente viene proposta La collina dei ciliegi, “è una canzone che non ho scritto io – spiega Fabi – ma ha cominciato a far parte della mia vita da poco perchè è simbolo di cambiamento”. Si continua con Il giardiniere, Capelli, la canzone che lo aveva portato a vincere Sanremo 1997, Dentro e Vento d’estate. Stupisce la performance reggae verso la fine del concerto con Get up, stand up di Bob Marley.
Il cantautore romano termina cantando Offeso, Lasciarsi a Roma e Attesa e inaspettata. Con quest’ultimo brano molti si alzano e sotto al palco cantano insieme al leader e alla sua band “e poi serenamente/ a ciò che non ti rappresenta/ dire no finalmente/ perché chi viene alla luce/ illumina”.