MOVIMENTO E COLORE The Villager’s Opera, uno spettacolo musicale con i ritmi della tradizione popolare libanese

Press Meeting

Un tripudio di movimento e colore ha dominato ieri sera il palcoscenico dell’Arena D3 Superflash della fiera di Rimini al Meeting dell’amicizia tra i popoli. The Villager’s Opera, spettacolo inaugurale della rassegna riminese, è stato affidato al Caracalla Dance Theatre, il primo e il più importante teatro di danza professionistico del Medio Oriente, fondato nel 1970 da Abdel-Halim Caracalla. Lo spettacolo, iniziato alle ore 21.45, si è articolato in due tempi, rispettivamente di cinquanta e trentacinque minuti, intervallati da una breve pausa.
Vivace e calda la scenografia, rappresentata mediante proiezioni di squarci paesaggistici e atmosfere di villaggio. In scena una cinquantina di ballerini e cantanti nei ruoli di personaggi di paese divisi tra due fazioni rivali, in un intreccio di relazioni conflittuali, anche tra vecchie e nuove generazioni. Immancabile il pazzo del villaggio, l’unico in capace di comprendere veramente il senso degli avvenimenti. La conflittualità sembra essere la soluzione verso cui confluiscono tutte le questioni del villaggio, fino a quando la storia d’amore tra due giovani, dapprima contrastata, poi finalmente accolta, non cambia definitivamente lo stile della convivenza. Solo l’amore può cambiare la realtà: è l’intento comunicativo dello spettacolo. Diversi passaggi della storia sono stati recitati in italiano, mentre le parti in arabo sono state accompagnate da traduzioni. Musiche coinvolgenti dai toni folkloristici, costumi coloratissimi. Calorosa la partecipazione del pubblico, soprattutto nell’area occupata dai libanesi.
“Siamo orgogliosi della collaborazione nata con il Meeting – sottolinea all’inizio della serata Ivan Caracalla, regista e figlio di Abdel-Halim – con voi condividiamo la certezza che l’unità attraverso le diversità è un ideale da abbracciare, non qualcosa da temere. Non abbiamo mai visto uno spettacolo come il Meeting, capace di mettere assieme le persone con sincerità. Ciascuna delle persone incontrate qui ci hanno lasciato un segno”. Gioia e emozione per la bellezza della storia nata con il Caracalla Theatre Festival hanno connotato l’intervento di presentazione di Emilia Guarnieri. “L’esperienza del Caracalla Theatre Festival riguarda oggi, oltre al corpo di ballo qui presente, la realtà di circa millecinquecento ragazzi di età compresa tra i cinque e i quattordici anni che frequentano la loro scuola: lì imparano che la bellezza è qualcosa che può mettere assieme, può creare amicizia tra uomini e popoli. Le vicende di questi giorni hanno impedito la presenza del ministro Fadi Abboud; colgo l’occasione per esprimere la piena solidarietà per quello che il popolo libanese sta vivendo”. Alla fine dello spettacolo, calorosi applausi per il poeta Talal Haidad, per la coreografa Alissar Caracalla (altra figlia di Abdel-Halim) e per il fratello Ivan.

(G.L.)
Rimini, 19 agosto 2012

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