Rimini, 25 agosto 2015 – Festa finale del Meeting, ancora una volta affidata ad un concerto rock. La scelta è caduta questa volta su una tappa del “The Ghost King Tour 2015” di “Miami & The Groovers”.
La band è composta da Lorenzo Semprini, voce, chitarra, armonica; Alessio Raffaelli, piano, organo, fisarmonica; Luca Angelici, basso, cori; Marco Ferri, batteria; Claudio Olivieri, chitarra, cori; Marcello Dolci: chitarra, cori, violino. Hanno pubblicato tre album in studio (Dirty Roads 2005, Merry go round 2008, Good Things 2012), due Ep (Are you ready? 2008, Biancorosso 2011) ed un bootleg live (The official Bootleg 2009), oltre ad una intensa attività live che li ha portati a suonare in tutta Italia oltre che negli Stati Uniti, in Inghilterra, Francia, Austria, Svezia. Diverse le collaborazioni live ed in studio con altri artisti.
Le influenze musicali ed artistiche della band sono molteplici e non solo musicali ma attingono alla tradizione della letteratura beat. Loro citano Elvis, The Clash, Rolling Stones, Bruce Springsteen, John Steinbeck, Ennio Morricone, The Gaslight Anthem, Pogues, Del Fuegos, Bob Dylan, Woody Guthrie, Jack Kerouack, Nick Hornby, Marah, i fratelli Cohen, Clint Eastwood, Otis Redding e John Belushi. La band ha proposto inizialmente un repertorio di sole “cover”, ma, a partire dal 2001, vennero aggiunte alle scalette dei concerti anche canzoni originali.
Nel frattempo l’attività live si è intensificata (50 concerti all’anno) e sono venuti i primi incontri con musicisti americani come Joe D’Urso, Elliott Murphy, Jason Reed, Dirk Hamilton. Il “demo tape” con tre brani inediti (“Hard times”, “Walk in the light” ed “It takes a big rain”) e due cover (“Proud Mary” e “The great song of indifference”) ha visto quest’ultimo brano entrare a far parte della compilation “Una città per cantare”.
(M.T.)
