L’uomo al centro: tra imprese e start-up. Un caffè con… la comunicazione

Press Meeting

È la comunicazione il tema dell’incontro delle 13.45 in sala mimosa B6. L’introduzione curata da Santiago Mazza, ceo di Fotonica srl, tiene da subito alta l’attenzione degli presenti. “Le periferie sono intorno a noi e dentro di noi. Spesso perdiamo di vista l’essenziale. Qualunque cambiamento – rileva Mazza – non deve farci dimenticare che al centro c’è sempre la persona”. Per questo ci si deve sforzare di capire in quale direzione procedere e quali opportunità cogliere sia per le imprese che per l’individuo.
L’intervento di Miriam Bertoli, formatrice e consulente di marketing digitale, approfondisce una citazione di papa Francesco: “La comunicazione è una conquista più per l’umanità che per la tecnologia”. Internet non possiede un centro e pertanto in esso non esistono periferie, precisa la consulente, per cui “dobbiamo avere la consapevolezza che il concetto di periferia può essere ribaltato grazie all’opportunità di uscire dall’isolamento con un sistema di comunicazione nuovo, che mette in contatto le aziende e le persone, coadiuva l’incontro tra le parti e consente a queste di conversare ed incontrarsi”. Gli strumenti di nuova generazione possono essere utilizzati per uscire dalle periferie che la crisi ha creato. La tecnologia accorcia le distanze e pur esponendo a rischi le imprese, queste non possono chiudersi al rinnovamento “che crea tra l’altro nuove strutture di team fluidi in contrapposizione alle aziende fisse”. In una simile prospettiva “collega di lavoro non è il vicino di scrivania ma chiunque condivida un’esperienza lavorativa”.
La testimonianza di Daniele Galiffa, fondatore di Goalshouter (una app per creare una diretta professionale delle partite anche di serie inferiori e generare velocemente contenuti esclusivi su siti, Facebook e Twitter), approfondisce il tema con il racconto della propria esperienza, all’insegna della condivisione. “La passione personale diventa un lavoro e successivamente un’attività che oltre ad impegnare il team smuove la microeconomia locale”, racconta il relatore. La comunicazione diventa così nell’esperienza di Galiffa “il motore che ha trasformato un’idea in impresa”.
I temi introdotti da Mazza sono stati lo spunto da cui è partito anche Andrea Prandi, direttore relazioni esterne e comunicazione di Edison. “Non è facilissimo convincere le persone a utilizzare il digitale – dice Prandi – le periferie (geograficamente parlando) sono ancora molto arretrate. Questo è un problema culturale tipico del nostro paese: siamo diffidenti. È necessario invece condividere i progetti, creare team competenti ed essere pronti addirittura a cambiare i propri ‘temi’, mettendosi in discussione. Le start-up creano le possibilità di guardare a fette di mercato amplissime”.
“La crisi sta rendendo la comunicazione un argomento centrale”, afferma Simone Crolla, consigliere delegato della Camera di commercio americana in Italia. “Gli effetti del mondo digitale sono eclatanti, l’educazione semantica e l’economia digitale sono frutti dell’evoluzione digitale che supporta sempre più spesso anche la vita politica”. In questo quadro tutto contribuisce a una “inversione di accumulo della conoscenza”: oggi diversamente dal passato i giovani sono in vantaggio sulle generazioni precedenti e possono avere il futuro a portata di click.
(L.T.)

Scarica