L’uomo al centro: Tra imprese e Start-up. Un caffè con… i social network

Press Meeting

Innovazione è la parola chiave dell’incontro delle 13.45, nella sala B6 del Meeting, dal titolo “L’uomo al centro: Tra imprese e start-up. Un caffè con… i social network” cui hanno partecipato Raffaella Boldini, responsabile Progetti e laboratori di analisi Almawave; Nicola Garelli, project leader in The Boston Consulting Group; Alberto Onetti, presidente di Mind The Bridge; Marco Porcaro, ceo e fondatore di Cortilia. Santiago Mazza, ceo di Fotonica Srl, ha introdotto i relatori.
Centro del dibattito i social network e la loro integrazione nel modo di fare impresa. “Il digitale non è un settore nuovo, ma è un nuovo modo di fare impresa” osserva Onetti sottolineando che ancora oggi “in Italia si rimane spesso a proteggere il proprio scoglio senza cercare di esplorare oltre”. L’urgenza di aprirsi e innovarsi è impellente. “Ormai – continua Onetti – la differenza tra aziende digitali e non digitali è quella che c’è tra aziende vive e aziende morte. Per questo noi siamo andati oltre lo start-up creando un ponte con le imprese. La nuova sfida sarà mettere insieme le più grandi start-up europee con le più grandi imprese europee”.
L’innovazione, però, non è di facile accesso per tutti. Come ricorda Garelli: “Le grandi imprese sono più lente ad investire in innovazione perché devono valutare il rischio. La start-up cerca di sviluppare un prodotto con caratteristiche minime ma che possa essere venduto”. L’esperienza di Cortilia è emblematica. “Sfruttiamo molto i social network – afferma Porcaro – condividendo le esperienze. Oggi abbiamo più di 50mila utenti iscritti, migliaia di consegne settimanali, decine di aziende agricole operative. Con Cortilia vogliamo valorizzare i produttori agricoli locali per dare prodotti di qualità alle persone”.
Il concetto di “persona” emerge più chiaramente nelle parole di Boldini, parlando del valore dei social network per le aziende. “È la persona il perno di tutto, anche nell’era dei social network. Tenuto conto che oggi, in un minuto su internet, si fanno più di 278mila tweets, si caricano più di 100 ore di filmati su youtube e si effettuano 2 milioni di ricerche su google, occorre concepire nuovi modelli di processo e di servizio più centrati sulla persona. Per questo nella nostra visione la persona è al centro. In tutte le industry la nostra attenzione è rivolta alla customer esperience che cambia”.
Comunque, ricorda Mazza, le reti sociali sono un tema che riguarda anche la nostra privacy, perché “ormai la vita reale e la vita virtuale si uniscono, diventano parte integrante della nostra vita”.
(D.S.)

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