L’incontro di presentazione dell’ultima fatica di Enzo Romeo, caporedattore della Redazione Esteri e vaticanista del TG2, “L’Oscar color porpora. Il Cardinale Rodrìguez Maradiaga, voce dell’America Latina”, vuole essere, ha detto Camillo Fornasieri, presidente del Centro Culturale di Milano, la possibilità di parlare ancora una volta al Meeting del continente in cui sono presenti circa la metà dei cattolici del pianeta, attraverso un protagonista quale il cardinale Maradiaga, grazie alla voce autorevole di chi l’ha firmato.
“Con quello che sta accadendo in Medio Oriente, dove tutta l’attenzione è catalizzata in questo periodo – ha esordito – Romeo, sembra fuori luogo parlare di un continente e di uno dei suoi protagonisti”. Il motivo che però spinge a farlo sono le molteplici affinità presenti nel libro e i temi di cui si parla al Meeting. Affascina del cardinal Maradiaga, ha proseguito, il modo in cui parla di globalizzazione della “redenzione”, della “democrazia degli includenti”, del primato dell’educazione come unica possibilità per costruire. La luce accecante del Medio Oriente pone un cono d’ombra su questa parte del mondo in cui in qualche modo si gioca il destino dell’umanità. “Il motivo principale che mi ha spinto a parlare di America Latina attraverso Maradiaga – ha detto – è stato il fatto che in questo continente, nonostante la diffusa presenza dei cattolici, si verifica l’impossibilità di realizzare il Mistero dell’incarnazione”. “Mi piaceva far passare l’immagine di questo continente attraverso quella di un uomo che combatte i narcotrafficanti, rischia la vita, gira il mondo e parla di come vivere e interpretare la globalizzazione a partire dalla consapevolezza che in fondo la Chiesa sia stata la prima istituzione ad essere globalizzata, proprio perché cattolica, quindi universale”. L’attenzione posta nel libro a questa parte del pianeta è anche dovuta al fatto che la continua evoluzione tende a dimenticarla o quanto meno a considerarla solo come una possibilità di ritorno economico come è accaduto per la questione dei “bond argentini”. La trascuratezza da parte dei paesi occidentali alla realtà latino-americana sembra aver preso piede anche a livello ecclesiale, anche se in questo campo ora non la si guarda più solo per la “teologia della liberalizzazione” ma per una eredità positiva che questa ha lasciato, vale a dire un laicato profondamente impegnato.
Nel chiudere l’incontro, Fornasieri ha voluto ricordare le numerose realtà “amiche” che in America Latina operano e costruiscono la Chiesa universale.