LOMBARDIA: DISCUSSIONE SU PRESENTE E FUTURO

Press Meeting

Modello lombardo al centro dell’incontro delle 19 in sala A3. E, assieme alla difesa di un sistema che ha creato un nuovo welfare nel nostro Paese, c’è stato anche spazio per le vicende giudiziarie che hanno riguardato la regione e il suo presidente.
Nel suo intervento in apertura del convegno il governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha dichiarato che “è stato certamente un periodo di prova ma che mi ha confermato ancora una volta che la realtà è positiva, ho potuto sperimentare un’esperienza di comunione e libertà”. Quanto alla lettera di Repubblica, nella quale don Julián Carrón parlava di “qualche pretesto che Cl deve aver dato” ai suoi critici, Formigoni si è interrogato sulle proprie responsabilità. Ha di nuovo affermato di non aver mai compiuto nulla di illecito, riconoscendo d’altra parte che le vacanze nei Caraibi, “che pure mi sono pagato”, non erano opportune e che certamente non le rifarebbe.
“Il quadro politico – ha spiegato Oscar Giannino, il primo dei tre giornalisti a intervenire – ci propone il ‘redde rationem’ della seconda Repubblica. Il bilancio nazionale del centrodestra in questi diciott’anni – ha proseguito il giornalista – è che ha fatto il contrario di quello che prometteva. Mentre invece il bilancio della Regione Lombardia, e cito i dati della Banca d’Italia, risulta estremamente positivo: il numero di addetti di Regione Lombardia e Asl per 10mila abitanti è pari a 109 unità, che diventano 180 se sommiamo province e comuni lombardi, rispetto a 135 e 204 unità della media italiana. La spesa pubblica per investimenti fissi vede la quota di Regione Lombardia al 20,3% rispetto al 62,4% dei comuni lombardi, mentre la media italiana vede le regioni al 26,3% e i comuni al 55%. In altre parole in Lombardia gli investimenti pubblici locali sono più sussidiari, cioè decisi e realizzati al livello più basso e vicino a cittadini e imprese utenti». Giannino è sceso ancora più nello specifico facendo vedere come nella regione sia una leggenda che le aziende private vengano favorite: “Il numero di strutture di ricovero pubbliche e private accreditate per milione di abitante in Lombardia è pari a 13,8 rispetto a una media totale italiana del 19,5”. Dopo questi dati il giornalista ha concluso: “Una svolta politica va costruita in Italia da questa vicenda che riguarda la Lombardia e il suo presidente. Pensateci! Se serve, io vi do una mano”.
Sui risultati ottenuti dalla politica della Regione Lombardia si è soffermato anche Pierluigi Magnaschi, direttore di ItaliaOggi. “La Lombardia ha trovato soluzioni innovative che funzionano – ha affermato Magnaschi – e che sono adottabili da altre regioni. Ha messo in atto un modello basato sul culto della libertà, sulla sussidiarietà, sul principio che lo Stato va bene, ma lo statalismo è una malattia”. In un panorama segnato ampiamente dal nichilismo, ha aggiunto il relatore, la Lombardia ha mostrato che “si può fare, si deve fare, e che le soluzioni si trovano”. Ancora: “È un esempio per il resto del paese. L’efficienza lombarda – ha rilevato Magnaschi – dà molto fastidio ai parolai inconcludenti. Questa esperienza, quindi, non va spenta, ma esportata nel paese”.
Formigoni, in un suo secondo intervento ha accusato tra gli altri Il Fatto e Repubblica di strumentalizzare la vicenda “per far prevalere gruppi di potere e mediatici, per poi magari fare della sanità lombarda un far west dove guadagnare a nostro danno, a spese dei cittadini”.
Nel suo ultimo intervento, Giannino ha cercato di andare oltre le polemiche del momento per rilanciare una prospettiva politica di ampio respiro, “per recuperare i tanti voti del centro destra andati in libera uscita alle ultime amministrative”. Il giornalista ha invitato Formigoni a non chiudersi in difesa e a non limitarsi agli attacchi e alle polemiche ma ad aprirsi alle reali necessità del Paese. “La gente, oggi, dentro questa crisi, aggravata dal governo Monti, si trova con un reddito ai livelli di venti anni fa. A questa gente non interessano le polemiche ma proposte concrete per uscire dal tunnel”.
Lodovico Festa, dopo le sue valutazioni politiche, ha ricordato, commosso, il suo amico Antonio Simone, a suo giudizio in carcere ingiustamente. Il governatore della regione Lombardia ha poi concluso l’incontro ricordando che le vicende di queste mesi lo hanno costretto a ritornare alle ragioni del suo fare politica, con l’augurio a tanti di intraprendere questa strada.

(D.B., V.C.)
Rimini, 22 agosto 2012

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