Lo sport, come la vita, richiede passione e sacrificio per diventare grandi: questo è stato il leit motiv che ha accompagnato l’incontro delle 11.15 nella Sala D3 con Marco Melandri, pilota Bmw Motorrad Goldbet pro Wsbk, Vitantonio Liuzzi, pilota di F1 per la scuderia Force India, Fabio Guadagnini, direttore Fox Sports Italia, Nestore Morosini, direttore del magazine online Automobilissima.it.
Fabio Guadagnini ha promosso il nuovo canale di Sky, Fox Sports Italia, attraverso delle clip. Fox Sports permetterà agli appassionati di godersi il meglio del calcio internazionale e precisamente il calcio spagnolo, inglese, francese, olandese oltre quello ovviamente italiano. Secondo Melandri oggi lo sport a livello professionistico “è uno stile di vita, non è più solo genialità. Hai bisogno del preparatore atletico, del dietologo altrimenti non riesci a mantenerti ad alti livelli”. Per Liuzzi invece oggi è possibile continuare a fare sport a livello professionistico, nonostante gli enormi problemi finanziari e la riduzione degli ingaggi, solo se si ha un enorme passione per quello che si fa e che dà la spinta di andare avanti nonostante tutto.
Entrambi i piloti alla domanda di Nestore Morosini (“nel vostro sport permane lo spirito di squadra oppure prevale l’individualismo?”), hanno risposto, con onestà intellettuale, che il tuo compagno di squadra è il primo rivale perché gareggia con il tuo stesso mezzo. La competizione è talmente spinta che quando arriva l’ordine via radio di far passare il compagno, a volte si fa addirittura finta di non aver sentito. “Non è che in questi sport non ci sia il lato umano o non si possano avere amici – ha proseguito Liuzzi – ma questo avviene fuori del circuito. Quando siamo in gara l’obiettivo è arrivare primi”. Liuzzi ha precisato che possono nascere delle grandi amicizie con i compagni e che ci si frequenta anche fuori degli ambienti sportivi ma quando si corre “non ce n’è per nessuno”.
Il pilota di formula 1 ha ricordato il grande Gilles Villeneuve (“lo considero il più grande pilota di tutti i tempi”), definendolo come un “pazzo” che se vedeva un piccolo spazio tentava l’impossibile.
Infine un bambino del pubblico ha chiesto come avevano capito che quello era il loro sport: Liuzzi ha risposto di aver praticato tanti sport. “Ma quando sono salito su una macchina da corsa ho capito che quello era il mio sport, tanto che attendevo con ansia la prossima occasione in cui cimentarmi”. Melandri invece è nato in mezzo alle moto grazie al padre che era un appassionato, e anche lui ha provato altri sport ma quando saliva sopra la moto capiva “che nessun altro sport mi dà quelle emozioni”.
(S.A.)