Lo sport dei campioni a servizio dei più giovani. Randstad nelle scuole

Redazione Web

Rimini, 22 agosto – Le discipline orientali sono state protagoniste oggi allo Sport Village del Meeting. In collaborazione con Master Group Sport, il tai-chi e il wushu hanno arricchito l’offerta dei training giornalieri con Us Sassuolo Calcio, FC Barcellona, S.S. Lazio e Igor Gorgonzola Novara, per la lega volley femminile. Pallamano, scacchi e basket, inoltre, sono state alcune delle numerose proposte di oggi. Al padiglione C7, sempre in collaborazione con Master Group Sport, sono poi andate in scena le “Mini olimpiadi di Allenarsi per il futuro”, offerte da Randstad e Bosch. Quattro campioni dello sport hanno raccontato episodi della loro storia a dimostrazione delle sfide che ognuno deve affrontare nel proprio percorso professionale e umano di crescita.

Marco Ceresa, amministratore delegato di Randstad Italia, e Alessandro Capotondi, area manager di Randstad, hanno aperto presentando l’iniziativa “Allenarsi per il futuro”, un progetto di formazione per realtà sportive e scolastiche finalizzato ad un percorso di scoperta delle attitudini personali dei giovani utenti, in funzione della scelta universitaria e lavorativa. Francesca Bosco, ambassador di Bosch, ha introdotto gli interventi di Mauro Bergamasco, campione di rugby, Matteo Burgsthaler, campione di volley, Mara Santangelo, campionessa di tennis, e Moreno Torricelli, campione di calcio.

«Quello che mi piace del progetto è essere a disposizione dei giovani», ha spiegato Torricelli. «Nello sport ci sono tante piccole sfaccettature che possono essere talentuose: io mi sono concentrato sulle mie qualità, la corsa, la determinazione e la voglia di non mollare mai, queste sono il mio talento». Per arrivare ai risultati, però, occorre il sacrificio, ha spiegato Bergamasco: «Come va considerata la parola “sacrificio”? Forse con un’accezione negativa, di rinuncia? Per me il sacrificio è positivo perché significa rendere sacro ogni gesto che faccio, sapere dove voglio andare, creare delle priorità, quindi scegliere per me». «Non bisogna tanto essere focalizzati sul risultato, ma vivere al massimo quello che si sta facendo», ha aggiunto la Santangelo. «Quando hai un forte perché, in qualche modo troverai la strada per i tuoi sogni. Io sono stata spinta da una promessa che avevo fatto da piccola a mia madre, che poi è partita per il cielo». Burgsthaler ha a sua volta parlato della propria esperienza: «Il mio sogno era diverso da quello dei miei compagni. Io non volevo portare a casa trofei, ma vivere di quello che amavo». Lo sport nasce dalla vita e alla vita torna a parlare.

 

(L.V.)

 

Responsabile Comunicazione Eugenio Andreatta tel. 329 9540695 eugenio.andreatta@meetingrimini.org

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