Rimini, mercoledì 22 agosto – Antonio Autieri, di Sentieri del cinema, questa sera alle ore 21, in sala Neri UnipolSai, invita alla visione del film “L’Insulto”. La pellicola è arrivata lo scorso inverno nelle sa-le italiane, dopo il grandissimo successo ottenuto alla 74° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove il co-protagonista Kamel El Basha ha ricevuto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. Il film è stato selezionato per rappresentare il Libano ai premi Oscar 2018 nella categoria “Miglior film in lingua straniera”.
La trama ricorda i grandi legal thriller americani, che hanno appassionato milioni e milioni di spetta-tori nel corso degli anni. Si tratta di un dramma giudiziario sull’importanza della parola, oltre ad esse-re un’acuta e affascinante riflessione sull’odierna società libanese.
Un litigio nato da una grondaia non a norma trascina Toni e Yasser in tribunale. E da lì la questione privata si trasforma in una disputa di proporzioni nazionali ed internazionali, rivangando tensioni e intolleranze tra cristiani libanesi e musulmani palestinesi. Il caso sfugge di mano e, mentre gli scontri tra le fazioni si inaspriscono, i due protagonisti della contesa, da lontano e con sospetto, iniziano a scoprirsi nel loro passato fatto di violenze e soprusi. Il tema richiama alla memoria il conflitto libane-se tra cristiani e musulmani palestinesi, risolto formalmente nel 1990, ma che ha lasciato ferite e ri-valità spesso difficili da dimenticare. Eppure lentamente si fa spazio la trasformazione del rapporto tra i due protagonisti; tramite piccolissime sequenze, fatte di gesti e sguardi calibrati alla perfezione dai due bravissimi attori, i personaggi sono sempre più definiti da una vera compassione più che da un odio immotivato verso l’altro, cosicché alla fine lo spettatore si trova trascinato nel riconoscimento, nell’uomo accanto a sé, di una umanità uguale alla propria.
La disputa si trasforma in condivisione e comprensione del dolore del proprio fratello, e il verdetto finale appare superato da un riconoscimento più grande : il problema della vita non è chi ha torto o chi ha ragione, ma come si fa a vivere.