Rimini, venerdì 24 agosto – In Arena Cdo for Innovation A5/C5, viene messo il focus sulla relazione tra il tempo che richiede la famiglia e quello reclamato dal rapporto di lavoro. Partecipano Gigi de Palo, presidente Forum delle Famiglie, e Gigi Gianola, direttore generale Cdo.
Introduce il tema la giornalista Valeria Ciardiello: “Oggi parleremo di una cosa strana, il CFR, che non è solo l’acronimo di Corporate Family Responsibility, bensì un indicatore tecnico. Cos’è?”. Gianola spiega che “con CFR si vuole misurare quanto l’imprenditore abbia cura delle famiglie dei suoi dipendenti nel fare impresa, in termini di politiche aziendali adottate, ma anche e soprattutto come implicazioni ed effetti osservabili. Il CFR è stato elaborato dall’Università di Bergamo e si basa su sei sotto-indicatori, tre strutturali e tre culturali. I tre strutturali sono: le azioni messe in campo cioè, benefit in termini di formazione, bonus bebè, cura di piccoli e anziani; la gestione del tempo in termini di lavoro flessibile e smartworking; gestione degli spazi in termini di luoghi di incontro per lavoro. I tre culturali sono: supporto ricevuto da superiore e colleghi; aspettative sul tempo lavorativo; conseguenze sulla carriera. Gli indicatori vengono composti tramite una formula in un numero, il CFR, e vengono riportati su un diagramma radar, dove si vede a colpo d’occhio se un’azienda è family oriented e l’evoluzione nel tempo di questo parametro. Osserviamo quindi gli impatti positivi del CFR: sull’imprenditore e la sua famiglia, la crescita della presa di coscienza oggettiva; sui dipendenti, perchè più CFR è buono e più si osserva aumento di produttività e di fidelizzazione all’azienda; verso l’esterno, in termini di attrattività di nuovi talenti”.
Prosegue de Palo: “La bassa natalità è un problema riconosciuto in Italia, si parla tanto di difesa della famiglia ma poi nascono sempre meno bambini, alcuni dati: nel 1961 sono nati 676mila bambini, nel 1965 invece un milione 35mila e poi segue un trend negativo che porta nel 2016 a 474mila nascite. Inoltre si allarga sempre di più la forbice in Italia tra nati e morti, che sono oggi di 180mila unità più dei nuovi nati. Questo è un problema a vari livelli: disponibilità di talenti per le imprese, forza lavoro in generale, forza di acquisto. Un’indagine fatta dall’Università Cattolica sui giovani ha scoperto che i tre più grandi desideri sono: lavoro, famiglia e figli. Inoltre la stessa indagine ha evidenziato che più del 80% dei giovani desidera avere in futuro due o più figli. Andiamo quindi verso un futuro dove la famiglia e le sue esigenze diventeranno un riferimento fondamentale per la vita delle persone attive. Ma d’altra parte – osserva il relatore – oggi la famiglia è penalizzata, le donne devono scegliere spesso tra lavoro o famiglia. Un sondaggio di Federconsumatori ha evidenziato come avere un figlio sia una causa di povertà dopo la perdita del genitore attivo in famiglia. Quanto costa oggi infatti un figlio da zero a 18 anni? Ben 170mila euro, come una Ferrari! Quindi la misura del CFR interessa il sistema anche se questo, cioè le politiche famigliari, ha creato una sensibilità nelle aziende, ma ben poco nel sistema politico”.
Continua Gianola: “Oggi in Italia nove imprese su dieci sono a conduzione famigliare e questa sensibilità c’è già. Il problema semmai è di governance che guida lo sviluppo economico, che però non c’è se non c’è sviluppo di capitale sociale e quindi di politiche famigliari. Bisogna ripartire dalla costruzione del tessuto sociale. Il bene comune non è la somma del bene dei singoli bensì il prodotto: uno zero conta niente in una somma ma è determinante in un prodotto, ovvero un problema sociale trascina tutti verso il basso”. De Palo fa un passo in più in tale discorso: “La famiglia è la prima realtà sussidiaria e investire sulla famiglia provoca beneficio su tutto il sociale. Sono convinto che dove non arriva la politica arriverà l’imprenditore. D’altra parte McDonald è conveniente per famiglie numerose e per tutti andare alle promozioni di Roadhouse al venerdì è molto conveniente: perché tutti si sono accorti della famiglia e la politica no?”.
A concludere l’incontro è Gianola: “Chi va con lo zoppo impara a zoppicare, ovvero la qualità delle nostre decisioni dipende da quella delle nostre relazioni. Lo abbiamo capito bene in Cdo e per questo cerchiamo di creare spazi di relazione e incontro e abbiamo deciso di sostenere il CFR, che non è teoria, ma è nato dalla misura delle necessità della realtà”.