Libertà di educazione, libertà di insegnamento. Appello di fine legislatutra

Press Meeting

L’incontro è stato introdotto e moderato da Franco Nembrini, Presidente della Compagnia delle Opere Educative, che ha ripetutamente sottolineato il valore irrinunciabile dell’educazione e della libertà di educazione, che appartiene al “Dna della Compagnia delle Opere”. Presente in sala il Sottosegretario all’Istruzione, Valentina Aprea.
“Il nodo dello statalismo illiberale”, ha affermato Nembrini, “sembra non sciogliersi nel nostro Paese. Ci sono stati degli interventi positivi, ma sono state come delle pezze dentro un contesto di statalismo illiberale”. Per quanto riguarda l’esercizio concreto della libertà di educazione, l’Italia rimane agli ultimi posti della graduatoria mondiale, “insieme alla Grecia, a Cuba e alla Cina”. Un giudizio allarmato, ma propositivo: legato infatti ad un “Appello al Governo e al Parlamento in tema di parità scolastica e riforma del sistema di istruzione e formazione”.
Rosario Drago, Consigliere Miur, ha cercato di fotografare la situazione degli insegnanti ed ha sottolineato che persiste “il degrado dell’immagine sociale dell’insegnante”. Così: “L’autonomia (degli istituti) non ha portato ad una maggiore autonomia degli insegnanti. Invece, l’esercizio della professione deve dare spazio alla creatività”.
Il nostro primo appello, ha sintetizzato Nembrini, riguarda gli insegnanti: ribadiamo che la classe docente deve vedere riconosciuta anche contrattualmente la propria specificità professionale; bisogna inoltre distinguere tra abilitazione e immissione in ruolo.
Roberto Pasolini, Presidente del Comitato Politico Scolastico non statale, si è soffermato sulla riforma del II ciclo, che costituisce uno dei punti qualificanti della “riforma Moratti”: “Riteniamo importante che la riforma sia portata a compimento in questa legislatura; non possiamo più sopportare altri rinvii e incertezze che creerebbero solo confusione. Chiediamo un decreto snello che possa essere perfezionato e corretto dall’autonomia delle scuole”.
Enzo Meloni, Presidente Agesc, ha ribadito: “Bisogna dare a tutti i genitori la possibilità di scegliere la scuola per i propri figli, senza i vincoli economici a cui oggi sono soggetti. Le promesse fatte da questo Governo purtroppo sono state in gran parte disattese”.
Antonio Perrone, Presidente Fidae, è tornato sul triste dato dell’Italia fanalino di coda in Europa in materia di liberta di educazione, superata anche dai Paesi usciti dal regime comunista. “Nella legge 62/2000 mancava il passaggio dal riconoscimento di un pubblico servizio al pubblico finanziamento. Col nuovo Governo abbiamo affermazioni apprezzatissime, che purtroppo non sono state seguite da atti concreti”.
Stefano Versari, come Presidente del Comitato per la Scuola della Società Civile, ha più direttamente concentrato l’attenzione sull’ “Appello al Governo e al Parlamento” che costituiva comunque l’orizzonte anche degli altri relatori; l’appello riguarda “interventi urgenti di promozione del principio di sussidiarietà, da realizzare nello scorcio della legislatura”, dato che, ha detto Versari, “la legislatura non è ancora finita e c’è ancora la finanziaria di mezzo”. Tra le richieste, il rifinanziamento e rafforzamento normativo del contributo per genitori delle scuole paritarie, un innalzamento delle risorse finanziarie per le scuole non statali e risorse per l’integrazione degli studenti disabili nelle scuole paritarie.

V.C.
Rimini, 26 agosto 2005