LETTERATURA COME VITA: IL MEETING OMAGGIA LE “PAROLE SCOLPITE” DI EUGENIO CORTI

Press Meeting

Il nome di Eugenio Corti, autore di un capolavoro del Novecento italiano, Il cavallo rosso, è da qualche tempo nel novero dei possibili Nobel per la letteratura. In attesa di sapere se il prestigioso premio dell’Accademia Norvegese può diventare realtà, al novantenne scrittore lombardo il Meeting dedica una piéce frutto dell’attenzione e della passione letteraria di un attore e di una studiosa di letteratura. Si tratta di Scolpire le parole, una drammatizzazione di pensieri e testi di Corti con Andrea Soffiantini e Paola Scaglione nel ruolo degli autori-attori.
La piéce vede Soffiantini interpretare lo scrittore mentre la Scaglione – biografa e studiosa dell’intera opera cortiana – dà voce alle domande e alle interlocuzioni che i lettori abitualmente porgono allo stesso Corti, che da sempre è affabile e disponibilissimo agli incontri con il pubblico giovane e meno giovane. “Quella che portiamo in scena è una letteratura che nasce dalla vita, parole che assumono la forma di carne e di storia”, è la spiegazione che Paola Scaglione ha dato dell’opera che viene presentata al Meeting, “Una letteratura che da sempre si è confrontata con le grandi questioni della bellezza, dell’amore, dell’ideologia, della morte. Sempre partendo da un’ipotesi di misericordia e di fede cristiana vissuta”. Nella piéce la vita di Corti si intreccia con le sue opere: nel dialogo Soffiantini-Scaglione si inseriscono infatti brani letti da un grande leggio che si staglia solitario sul palcoscenico e tratti non solo dal Cavallo rosso, ma anche da Processo e morte di Stalin, Fumo nel tempio, La terra dell’indio e L’isola del paradiso.
Mentre al Meeting si celebra la sua importante produzione, Corti se ne rimane tranquillo nella sua casa brianzola. “Sta terminando una raccolta di saggi”, rivela la Scaglione, “che probabilmente uscirà alla fine dell’anno. E, probabilmente, non si preoccupa molto dell’eventualità del premio Nobel”. Eventualità che non lo coinvolge più di tanto, visto che in una recente intervista ha dichiarato: “Il Nobel? So bene che non me lo daranno mai. Ma se non lo hanno dato a Tolstoj, che secondo me vale come tutti gli altri vincitori messi insieme, non me ne preoccupo”.

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