Rimini, 21 agosto 2021 – Paolo Lembo, former UN official, ha introdotto il dialogo a cura di AVSI sul ruolo dell’educazione nel processo di formazione di leader che sappiano agire per il bene comune, in particolare nei paesi in via di sviluppo nell’epoca post-pandemica. Tra i partecipanti, Yasmine Sherif, director di Education Cannot Wait, global fund che mira a garantire istruzione e formazione a bambini e giovani in situazioni di crisi in vari paesi del mondo tra cui Siria, Libano, Bangladesh e Sudan. Yasmine ha elogiato il lavoro svolto da AVSI, con cui esiste una collaborazione su più fronti, affermando che «ciò che distingue quest’organizzazione da altre è la “compassione” e la capacità di dare ai giovani un’educazione olistica e informale con pochi mezzi». Per la Sherif l’unico modo per rendere questi progetti profondamente efficaci è «la collaborazione tra governo italiano, settore privato e ONG».
Il dialogo è continuato con Giampaolo Silvestri, segretario generale AVSI, il quale ha sottolineato che per poter creare una vera leadership bisogna innanzitutto «far crescere delle persone che siano protagoniste nel loro paese e del loro sviluppo. C’è bisogno di leader capaci di essere inclusivi, cioè di lavorare per il bene comune. Ecco perché è così importante l’educazione. Bisogna accompagnare con un progetto le persone per farle essere protagoniste della propria storia e del proprio paese. Abbiamo visto oggi con l’Afghanistan che un modello calato dall’alto non funziona». A conclusione dell’incontro, Silvestri ha riaffermato che la cosa più importante è «mettersi insieme, ragionare insieme per trovare obiettivi comuni e per formare leader che abbiano una visione sul futuro e sulle grandi sfide e che guardino al tutto».
Il terzo ospite è Erneste Nzeyimana, oggi direttore Telecom Services Provider Ltd in Rwanda, la cui storia nasce proprio con il sostegno a distanza gestito da AVSI. Il manager ha infatti raccontato di aver potuto completare il ciclo di studi fino al diploma di scuola secondaria di secondo grado grazie all’incontro con un sostenitore AVSI e di essersi poi laureato in ingegneria elettronica grazie a una borsa di studio: «Senza AVSI non sarei la persona che sono oggi. AVSI è diventata la mia famiglia. Non è scontato sostenere a distanza dei perfetti sconosciuti». Nzeyimana ha infine spiegato che i due elementi che hanno aiutato il Rwanda a diventare un paese in via di sviluppo sono proprio una buona leadership e il miglioramento del sistema di istruzione, a prova del fatto che è propria sulla formazione che bisogna investire.
Quarto e ultimo ospite è Giovanna Bottani, operation senior consultant di STMelectronics Foundation, fondazione che coopera con diverse ONG e che da circa vent’anni lotta contro l’analfabetismo digitale. La Bottani ha condiviso con gli interlocutori che l’hanno preceduta la necessità di investire nell’educazione per creare nuovi leader locali e l’importanza di lavorare sul lungo termine. Parlando dei paesi dove opera, la Bottani ha spiegato come, nonostante la fragilità di questi luoghi, «ci sono tante idee e tanta creatività che deve solo essere incanalata. Ormai non si può più prescindere dalla tecnologia, quasi tutto verrà fatto online, il Covid-19 ce lo ha insegnato. Perciò, ora più che mai, non si può prescindere dalla formazione digitale».
(F.M.)