Le Confessioni di Sant’Agostino

Press Meeting

Le Confessioni di Agostino all’Auditorium D5 come spettacolo inaugurale, che tradizionalmente fornisce il “la” artistico a tutti gli spettacoli della settimana riminese. “Chi sono io? E chi sei Tu? A che scopo le mie confessioni davanti a te? Confesso davanti a Te per farmi ascoltare anche dagli uomini”: in questa battuta di esordio la chiave di tutto lo spettacolo, reso teatralmente con un lunghissimo monologo a leggio, commentato e inframmezzato da musiche popolari contemporanee.
L’uomo Agostino scrive le sue confessioni (che inaugurano un genere letterario mai percorso prima) non come un atto creativo privato, ma in risposta alla comunità dei fedeli che gli chiede di rendere testimonianza.
Così inizia a snodarsi un racconto in prima persona che conduce il pubblico a seguire il percorso di scoperta, di dialogo esistenziale, di identità, di coscienza compiuto da Agostino, uomo attento, desideroso di senso, appassionato e curioso. Il metodo, anche e soprattutto nella resa teatrale, è coinvolgente: è una nuova concezione dell’io, un io che si concepisce come risposta ad un tu che con discrezione lo chiama, e chiamandolo, fa leva su tutto il desiderio umano, sulla domanda sullo scopo, sul senso, sul significato del suo stare al mondo.
Impegno improbo ed altissimo, affidato ad uno tra i più importanti attori di teatro italiani: Sandro Lombardi, che con estrema disponibilità e serietà si cimenta coinvolgendosi con le parole di Agostino alla luce non solo di una luminosa e pluridecennale interpretazione dei classici, ma anche dell’esperienza della neoavanguardia e di memorabili spettacoli testoriani.
Altrettanto ardito, ma efficace, il lavoro di squadra del curatore Costantino Esposito, del regista Otello Cenci e del drammaturgo Fabrizio Sinisi, lavoro che ha richiesto anche una nuova traduzione del testo originale.
Con grande maestria ed abilità interpretativa Lombardi, affidandosi a poco più che la voce e il volto, ha preso per mano ciascuno spettatore per portarlo alla sana inquietudine del protagonista e lo ha coinvolto nel dialogo ora sereno, ora tormentato, ora sofferto, ora pacificato, ora ardito, ora filiale tra il vivace Agostino e Dio.
E poiché la riproposizione delle Confessioni non voleva, dichiaratamente, avere un carattere storico, è stata riattualizzata da Cenci e Sinisi attraverso il ricorso a brani musicali contemporanei (Sinatra, Nine Inch Nails, Bob Marley, Johnny Cash, Bob Dylan).
Protagonisti musicali la chitarra di Massimo Marches e il violoncello Gionata Costa, le voci di Brunella Boschetti, Alberto Morigi, Folco Orselli, con la partecipazione degli SwinGeneris.
Spettacolo vivace ed interessante quindi, che inaugura il palco del Meeting con un umanissimo caso di emergenza uomo, per grazia di Dio risolto e quindi ancora capace di coinvolgere e creare interesse.

(A.C., F.Pi.)

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