Le comunità energetiche come supporto al terzo settore

Redazione Web

Rimini, 24 agosto 2024 – Alle ore 18:00, presso l’Arena CDO C1 della Fiera di Rimini, si è svolto il convegno dal titolo “Le comunità energetiche come supporto al terzo settore.” L’incontro, organizzato dalla Compagnia delle Opere (CDO), ha riunito esperti e rappresentanti delle istituzioni per discutere il ruolo delle comunità energetiche rinnovabili (CER) come strumento di sostegno al terzo settore. Tra i relatori: Paolo Arrigoni, presidente del Gestore dei Servizi Energetici (GSE); Mauro Bettini, direttore tecnico del Gruppo SGR; Stefano Saglia, componente del collegio dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA); e S.E. Mons. Filippo Santoro, arcivescovo emerito di Taranto. Il convegno è stato moderato da Felice Vai, vicepresidente della Compagnia delle Opere e referente della Filiera Energia.

Felice Vai: L’importanza delle comunità energetiche per il terzo settore

Felice Vai ha aperto il convegno evidenziando la centralità delle comunità energetiche nel contesto del terzo settore. «Il nostro obiettivo è mostrare come le comunità energetiche possano essere uno strumento di utilità per le opere del terzo settore, sostenendo attività educative, caritatevoli, sociali e culturali». Vai ha sottolineato l’importanza di comprendere appieno il significato e le potenzialità delle CER, che, se utilizzate correttamente, possono dare un grande contributo alle realtà coinvolte in iniziative di carattere sociale.

Vai ha inoltre ricordato l’impegno del Meeting di Rimini e della Compagnia delle Opere nel promuovere progetti che uniscono l’impresa sociale all’educazione e alla sostenibilità, sottolineando come le comunità energetiche rappresentino un esempio concreto di questa sinergia.

Mons. Filippo Santoro: Un impegno della Chiesa italiana per l’ambiente

Il coinvolgimento nelle questioni ambientali e nelle comunità energetiche rinnovabili di Monsignor Filippo Santoro è nato dall’esperienza pastorale a Taranto. «Quando ero vescovo a Taranto, visitando i malati di cancro causati dall’inquinamento dell’Ilva, ho compreso che il mio ministero non poteva rimanere estraneo a un dolore così grande», ha raccontato Santoro, sottolineando come la tutela dell’ambiente sia strettamente legata alla cura delle persone.

Santoro ha poi illustrato l’impegno della Chiesa italiana, iniziato con la Settimana Sociale dei Cattolici Italiani del 2021, nel promuovere la creazione di comunità energetiche all’interno delle parrocchie. «La Conferenza Episcopale Italiana ha preso sul serio la sfida del cambiamento climatico, istituendo un tavolo tecnico per supportare le diocesi nella costituzione delle CER».

Mons. Santoro ha anche condiviso come la Chiesa, attraverso la costituzione delle comunità energetiche, possa rispondere in modo concreto agli appelli dell’enciclica Laudato Si’, promuovendo una visione integrale della cura dell’ambiente. «Non possiamo fare un discorso semplicemente tecnico», ha aggiunto, «ma dobbiamo avere una prospettiva globale che abbraccia anche l’innovazione tecnologica per venire incontro a ciò che l’enciclica ci chiede: prendersi cura della nostra casa comune con responsabilità e amore».

Paolo Arrigoni: Il ruolo del GSE nella promozione delle CER

Paolo Arrigoni, presidente del Gestore dei Servizi Energetici, ha fornito una panoramica sul ruolo del GSE nella promozione delle comunità energetiche rinnovabili, sottolineando come queste rappresentino un driver fondamentale per la transizione energetica. «Le comunità energetiche permettono il passaggio dall’autoconsumo individuale a quello condiviso, generando benefici ambientali, economici e sociali». Arrigoni. Ha poi illustrato i risultati ottenuti dal GSE, con quasi 200 configurazioni di CER operative in Italia, che coinvolgono circa 2.000 soggetti tra famiglie, piccole e medie imprese ed enti locali.

Arrigoni ha inoltre evidenziato l’importanza del decreto del gennaio 2024, che ha introdotto la disciplina definitiva delle CER, ampliando le possibilità di partecipazione anche agli enti del terzo settore e agli enti religiosi. «Questo strumento legislativo ha aperto nuove opportunità, soprattutto nei comuni sotto i 5.000 abitanti, dove è possibile ottenere contributi in conto capitale per coprire parte dei costi di installazione degli impianti», ha spiegato, invitando le realtà locali e le parrocchie a collaborare con il GSE per la realizzazione di progetti di comunità energetiche.

Il GSE ha messo a disposizione una serie di strumenti informativi e di supporto per facilitare la creazione delle CER. «Abbiamo lanciato piattaforme online, webinar e materiali informativi per aiutare le comunità locali a comprendere meglio il funzionamento delle CER e a progettare impianti sostenibili e efficienti», ha continuato Arrigoni, sottolineando che l’impegno del GSE è orientato a garantire che queste comunità possano diventare una realtà concreta e diffusa in tutto il Paese.

Mauro Bettini: La sfida tecnica nella realizzazione delle CER

Mauro Bettini, direttore tecnico del Gruppo SGR, ha descritto l’impegno del Gruppo SGR nello sviluppo delle comunità energetiche, mettendo in luce le sfide tecniche e gestionali che caratterizzano questo processo. «Il nostro obiettivo è supportare la creazione di CER che abbiano una solida base imprenditoriale, capace di garantire la sostenibilità economica e sociale nel lungo periodo».

Bettini ha sottolineato la necessità di un’adeguata informazione e formazione per i cittadini e le imprese, al fine di comprendere appieno le potenzialità delle CER e di garantire una gestione efficiente e trasparente. «La comunità energetica deve essere vista come un’opportunità per creare valore condiviso. Questo richiede un impegno continuo nella formazione e nella diffusione delle conoscenze tecniche necessarie per il successo di questi progetti», ha aggiunto, evidenziando l’importanza di un approccio imprenditoriale e sostenibile.

Ha inoltre affrontato la questione delle difficoltà che le piccole comunità locali possono incontrare nel costituire una CER, specialmente per quanto riguarda gli aspetti tecnici e finanziari. «Non tutte le comunità hanno le competenze o le risorse necessarie per avviare un progetto di questa portata, ed è qui che le grandi aziende come SGR possono intervenire, offrendo il loro supporto tecnico e gestionale per garantire che la CER sia sostenibile e duratura nel tempo».

Stefano Saglia: Le comunità energetiche come strumento di giustizia sociale

Stefano Saglia, componente del collegio dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA), ha offerto una riflessione sull’importanza delle comunità energetiche nel contesto della transizione energetica. «Le CER non sono solo un’opportunità economica, ma rappresentano un elemento chiave per combattere la povertà energetica e promuovere un consumo responsabile e sostenibile dell’energia». Saglia ha poi spiegato come la regolazione del mercato energetico sia stata profondamente trasformata negli ultimi anni, consentendo una maggiore partecipazione dei cittadini e delle piccole imprese nella produzione e distribuzione dell’energia.

Saglia ha inoltre evidenziato come le comunità energetiche possano contribuire alla sicurezza energetica del Paese, riducendo la dipendenza dalle fonti fossili e promuovendo l’uso delle energie rinnovabili. «Le CER offrono un modello virtuoso di produzione e consumo dell’energia, basato sulla condivisione e sulla solidarietà, in linea con i principi della dottrina sociale della Chiesa», ha concluso, invitando le istituzioni e le imprese a sostenere attivamente la diffusione di queste iniziative.

La complessità delle normative e dei processi tecnici non deve scoraggiare dal perseguire la creazione di CER. «ARERA è al fianco di chiunque voglia intraprendere questo percorso, offrendo supporto tecnico e regolatorio per superare le barriere iniziali e garantire il successo delle comunità energetiche», ha spiegato, evidenziando l’importanza di un approccio coordinato e di lungo termine.

Un cammino comune per il futuro

Il convegno si è concluso con l’intervento di Mons. Filippo Santoro, che ha richiamato l’importanza di unire le forze per realizzare il progetto delle comunità energetiche rinnovabili. «La spinta ideale della Laudato Si’ ci indica la strada, ma è necessario affiancare a questa visione strumenti concreti e supporto tecnico per trasformare le idee in realtà». Santoro ha poi invitato le parrocchie e le diocesi a prendere parte attiva in questo cammino, collaborando con le istituzioni e le imprese per promuovere una cultura della sostenibilità e della cura della casa comune.

La Chiesa italiana è pronta a fare la sua parte, mettendo a disposizione le risorse e le competenze necessarie per supportare la creazione delle CER. «Il lavoro comune, la sinergia tra tutte le parti coinvolte, è essenziale per realizzare un cambiamento reale e duraturo, capace di rispondere alle sfide del nostro tempo e di costruire un futuro più giusto e sostenibile per tutti».

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