L’incontro delle 11.15 in Sala Neri esprime ottimismo fin dal titolo: “Lavori in corso. L’Italia che arriva”. I lavori in corso termineranno ed il traguardo sarà raggiunto. Ma siamo proprio sicuri? Questo traguardo come può realizzasi? Come può coniugarsi l’interesse particolare che vuole vedere subito i risultati con la natura dell’opera che strutturalmente non può realizzarsi in tempi brevi? In che rapporto sta la natura dell’uomo ed il suo desiderio di infinito con l’infrastruttura?
Secondo il professor Lanfranco Senn, presidente di Metropolitana Milanese e direttore del CERTeT, che introduce l’incontro, non si tratta di retorica. Anche nel modo in cui vengono realizzate le opere si può avere uno sguardo che va oltre l’hic et nunc. Senn ricorda il modo in cui i romani hanno costruito le strade: hanno fornito un servizio non solo alla civitas, ma anche a noi che, dopo secoli, continuiamo ad utilizzare quelle vie. L’infrastruttura pone quindi in collegamento persone, civiltà, economie differenti, va oltre l’individualismo ed il contingente, “è una tensione verso l’infinito” e non si esaurisce con l’interesse e nel tempo particolare. Purtroppo oggi, continua Lanfranco Senn, in molte persone prevale l’idea del “mai nel mio giardino”, ma la prospettiva individualistica uccide la speranza verso il futuro.
Per fare una grande opera come la cattedrale di Milano c’è bisogno di un cuore grande, aperto all’infinito, che ti permette di iniziare un’opera anche se se non sei sicuro che vedrai il suo compimento, ma sei certo che la sua realizzazione è per il bene comune. Non a caso dentro la cattedrale di Milano, ha ricordato il manager, era stato istituito un ufficio per le donazioni nel quale ognuno lasciava ciò che poteva, dal denaro al materiale per la costruzione, fino alla disponibilità di lavorare gratuitamente per il compimento dell’opera. Usare la parola infinito, conclude il professore, non è retorica, ma indice di un nuovo modo di fare le cose.
Raffaele Cattaneo, assessore alle infrastrutture e mobilità della Regione Lombardia, si è riallacciato alla mostra del Meeting sulla costruzione del Duomo di Milano affermando: “Spesso, oggi in Italia, piuttosto che costruire qualcosa come la cattedrale milanese, assistiamo a costruzioni come la torre di Babele”. Ha segnalato comunque che “anche oggi ci sono testimoni che hanno l’istinto della costruzione”. Dopo aver parlato del contributo offerto, sul tema in discussione, dalla Regione Lombardia, ha concluso: “Smettiamo di assegnare le risorse a pioggia, privilegiamo chi opera bene, chi dà migliori risultati”.
Come possono coniugarsi infrastrutture e ambiente? Il tema è stato affrontato da Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, per il quale “l’opera può creare lavoro ed il dibattito pubblico può essere una strada per evitare la conflittualità ideologica”. Qualche parola da parte del relatore è stata spesa anche per mettere in evidenza che Autostrade per l’Italia è in crescita, ha fatto importanti investimenti e continua a svilupparsi “e lo sviluppo crea lavoro anche in tempi di crisi”.
Dopo aver segnalato la difficile situazione del dopo Tangentopoli, Michele Pizzarotti, vicepresidente dell’omonima impresa costruttrice, ha affermato: “Se un’impresa non è stata in grado di seguire un percorso di sviluppo, fa fatica, in Italia, a garantirsi un futuro”. Ha indicato quindi alcune tappe del percorso di sviluppo della Pizzarotti & C.: ad esempio, l’introduzione della figura del Contraente generale e l’essere passati da semplici costruttori anche a gestori. Fondamentale per l’impresa, l’impegno all’estero: sono state citate la Francia e la Svizzera.
Luigi Grillo, presidente della commissione Lavori pubblici e comunicazione del Senato, ha ricordato la paralisi dei lavori pubblici degli anni 1993-2002 e il “disastro” della Legge Merloni, con la macchinosità delle sue norme e dei regolamenti. Grillo ha poi espresso apprezzamento per i successivi interventi normativi, tra cui ha segnalato il Codice degli appalti, le nuove possibilità offerte all’iniziativa degli imprenditori, lo strumento “nuovo e funzionale” dei project bond. “Credo che il presidente Monti stia svolgendo un ruolo di grande importanza in Europa, ma bisogna che tutta la compagine di governo e i vari funzionari si muovano all’unisono. Bisogna superare – ha affermato Grillo – veti incomprensibili”.
È infine il turno di Mario Ciaccia, vice ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il quale ha messo subito in evidenza che chi oggi realizza grandi infrastrutture nel nostro Paese guarda lontano: “È necessario un senso di solidarietà tra le persone perché l’opera viene tramandata insieme al costo per realizzarla”, che graverà sulle successive generazioni. E proprio perché i costi sono un problema in tempo di crisi, oltre a defiscalizzazioni ed incentivi, Ciaccia ha annunciato a sorpresa provvedimenti che prevedano tra l’altro la “sterilizzazione totale dell’Iva” sulle nuove infrastrutture che non si potrebbero realizzare diversamente.
(M.L.A., V.C.)
Rimini, 22 agosto 2012