“Non si può fare opposizione al governo di cui si fa parte. Se si tira troppo la corda, la corda si spezza e cade il governo. E non ci sarà un altro governo di centro sinistra”. Una presa di posizione dura quella del ministro del Lavoro Cesare Damiano nel corso dell’incontro “Lavorare tutti, lavorare di più”, tenutosi oggi nella Sala Neri della Fiera di Rimini. Il ministro ha voluto difendere così il Protocollo sul welfare dagli attacchi della Sinistra radicale, che chiedeva in particolare – tra le modifiche all’accordo – l’abolizione della legge Biagi. “Non riesco a capire i critici all’interno della mia coalizione – ha proseguito Damiano – Questo protocollo è il migliore degli ultimi 25 anni, destina 40 miliardi a vantaggio dello Stato sociale e della competitività. Siamo andati verso lo sviluppo, senza dimenticare l’equità. Per quanto riguarda il precariato, l’anomalia italiana è che, accanto ad un 12% di lavoro flessibile, c’è una quota maggiore di lavoro nero. Questo è il vero cancro della nostra società” .
Parole significative in difesa del Protocollo sul welfare anche da parte del segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, uno dei firmatari dell’intesa tra governo e parti sociali: “È un ottimo accordo, che affronta i problemi delle pensioni minime e dei giovani precari. Governo, sindacati e imprese non possono cambiarlo, è il punto di massimo equilibrio; la Cisl si opporrà ad ogni modifica. Dopo il welfare, la mia opinione è che bisogna fare altri accordi sull’energia e sulle infrastrutture”. Bonanni è poi intervenuto in difesa della legge Biagi: “Sono contento che la realtà bipartisan a sostegno di questa legge si sia allargata: mi fa sperare in un’Italia migliore”.
Posizioni, quelle di Bonanni, condivise da Alessandro Ramazza, presidente di Obiettivo Lavoro: “La figura di Biagi deve essere valorizzata, come riformista e uomo pragmatico che voleva far fare passi avanti al nostro Paese. Valuto positivamente l’accordo sul welfare, lo considero molto significativo: contrasta gli abusi che si sono fatti sulla flessibilità”.
A “condurre” l’incontro è stato il direttore di LiberoMercato, Oscar Giannino, che ha criticato aspramente chi in questi giorni ha chiesto l’abolizione della legge Biagi: “C’è troppa polemica sugli aspetti ideologici – ha affermato Giannino – Riusciamo a dividerci su questa legge ed io lo ritengo vergognoso. Sono convinto che molte delle polemiche siano dettate dal solo scopo di creare corrida”. Giannino ha quindi evidenziato i limiti di un sistema che pesa troppo sulle spalle dei lavoratori: “Sono soprattutto le tasse a disincentivare gli italiani al lavoro. E nell’accordo sul welfare si va solo in direzione di aumenti”. La risposta è arrivata da uno dei firmatari dell’accordo, Raffaele Bonanni: “È vero, i contributi sono alti – ha spiegato alla platea il segretario della Cisl – Ma bisogna tener conto che l’Italia parte da una condizione svantaggiosa rispetto ad altri Paesi. Queste entrate servono alla formazione dei lavoratori, a dare loro maternità, malattia, pensioni. Solo dai contributi possono venire le risorse per fare questo”.
M. Cap.
Rimini, 21 agosto 2007