“L’America non è solo Bush” ed è proprio per raccontare la realtà americana così com’è realmente che Marco Bardazzi, giornalista corrispondente dagli Stati Uniti per l’agenzia Ansa, ha scritto il libro “L’America che non ti hanno mai detto” (Società Editrice Fiorentina) e lo ha presentato oggi al Meeting 2006.
Il libro, come ha spiegato Camillo Fornasieri, direttore del Centro Culturale di Milano, raccoglie molti degli articoli del giornalista, che vive a Washington con la sua famiglia da sei anni, raggruppati in tematiche che spaziano dal terrorismo internazionale al rilancio dell’impero americano, dai rapporti con la Cina al dibattito sulle questioni di bioetica.
“Credo che l’Europa debba guardare ancora molto ad occidente”, ha esordito Bardazzi, che nella sua presentazione si è preoccupato di illustrare gli aspetti della realtà americana più interessanti e tuttavia poco conosciuti, perché non sono raccontati. “Il fenomeno più interessante è l’immigrazione ispanica” ha raccontato poi il giornalista dell’Ansa: attualmente la popolazione ispanica, proveniente soprattutto dall’America del Sud, si attesta intorno ai 6 milioni di persone, ai quali vanno aggiunti i circa 13 milioni di immigrati illegali. “Mi sembra essere una grande possibilità di arricchimento”, ha commentato.
Un altro fenomeno rilevante è l’esplosione religiosa, rappresentata dal diffondersi di nuove confessioni che “propongono un cristianesimo light”. “È ancora – ha proseguito l’autore del libro – l’America del sogno americano”, il cui aspetto più eclatante è oggi il desiderio di dare vita al turismo spaziale privato.
L’opinione pubblica statunitense, sempre secondo Bardazzi, è tuttora divisa in due: saranno decisive le prossime elezioni presidenziali del 2008, per le quali concorreranno candidati che sarebbero in grado di unire il Paese e candidati che, se eletti, potranno essere la causa di ulteriori divisioni, come Hillary Clinton.
L’ultima riflessione del giornalista dell’Ansa è stata riservata al dibattito sugli eventi dell’11 settembre 2001, dei quali è stato testimone oculare. A pochi giorni dal quinto anniversario, “vi invito ad interrogarvi più a fondo – ha proposto Bardazzi – su quello che è veramente accaduto”, perché è pericolosa la tendenza attuale a dimenticare quello che è successo, come è altrettanto lontano dalla realtà dei fatti non considerarlo come un’opera del terrorismo.