“L’ambiente è il grande malato, e c’è confusione tra inquinamento locale e globale. I fattori antropici non sono trascurabili, ma non è dimostrato che le emissioni siano responsabili dell’incremento di temperatura del pianeta”. Così Elio Sindoni, direttore del Dipartimento di scienze ambientali dell’Università di Milano Bicocca, ha introdotto l’incontro sulla sfida globale del clima.
Fulvio Conti, Amministratore delegato e Direttore generale di Enel, ha affrontato il problema dell’energia, sottolineando l’esigenza di un approvvigionamento delle materie prime (petrolio e gas) il più possibile al riparo dai rischi geopolitici e la razionalizzazione dei costi di produzione dell’energia. L’Enel è impegnata nel miglioramento dell’efficienza energetica, nella diversificazione delle fonti e nell’innovazione tecnologica sulle centrali tradizionali: in quelle a “carbone pulito” è adesso possibile intercettare quasi tutta la CO2 prodotta senza immetterla nell’ambiente. Conti ha poi illustrato le linee di sviluppo delle attività dell’azienda, che prevede investimenti futuri per 4.100 miliardi di Euro, destinati anche alla microgenerazione dell’energia, alla distribuzione con reti intelligenti e alla maggior presenza nel mercato delle fonti rinnovabili.
Carlo Petrini, presidente fondatore di Slow Food internazionale, ha insistito sulla tematica della sostenibilità, rilevando un mancato impegno nel processo educativo e quindi un sentimento di impotenza. “Pretendiamo che la Terra sia uma miniera infinita ed una discarica infinita” – ha affermato – e dobbiamo “rassegnarci a pagare un debito ecologico”. Sollecitando una creatività mirata al breve periodo, ha osservato che “è fondamentale tornare all’economia locale, perché i soggetti locali diventino parte viva nella soluzione al problema ambientale ed alleati forti”.
Paolo De Castro, ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha citato il ruolo fondamentale dell’agricoltura, cui è riconosciuta anche normativamente un’oggettiva responsabilità, nelle politiche ambientali. È opportuno valorizzare le agroenergie, ma occorre tener conto della globalizzazione e dei mercati. In merito è fondamentale, nel nostro paese, la scelta di puntare sulla qualità, esaltando gli elementi distintivi dei nostri prodotti, e sulla distribuzione, per cui “occorre portare i prodotti dove c’è maggiore domanda”, visto che “da noi i consumi stagnano o calano, mentre l’export alimentare nel 2006 è più elevato di quello del comparto meccanico o del tessile”. Ha poi sostenuto che bisogna lavorare, anche in ambito europeo, per “rafforzare il legame tra prodotto e territorio, non più limitabile ai meccanismi DOP e IGP”.
Sollecitato da Sindoni sul problema degli OGM e dell’annesso catastrofismo, De Castro ha rilevato che il Paese è molto indietro nella ricerca biotecnologica, e che una grande semplificazione dei problemi etici connessi agli OGM sarebbe quella di “limitarsi alla ricerca nell’ambito intraspecie, cioè evitando ibridi di geni di specie diverse”.
A.Cag.
Rimini, 24 agosto 2007