Si assiste in Italia ad una sfiducia per la pratica della vaccinazione, anche quella obbligatoria per cui ci sono genitori che non vaccinano i propri figli. Perché questa sfiducia? “La causa, credo, derivi da una percezione di solitudine dell’uomo – dice Gemma Migliaro, presidente dell’associazione Medicina e Persona – che si sente slegato dal contesto sociale, poi c’è anche un’informazione non corretta e approssimativa. Da questo deriva una riduzione della protezione dell’intera popolazione con il rischio del ritorno di malattie debellate. Quello che possiamo fare è fornire le informazioni necessarie, affinché i medici non sia visti come sono nemici, il nostro sistema sanitario nazionale è fra i migliori in Europa ed è rivolto a tutti”.
Così la moderatrice ha introdotto il dibattito e i relatori: Carlo Federico Perno, docente di Virologia all’università Tor Vergata di Roma e virologo molecolare al Policlinico Tor Vergata; Nicoletta Luppi, presidente gruppo vaccini di Farmaindustria; Paolo Gradnik, presidente della fondazione Banco Farmaceutico onlus; Mario Melazzini, presidente dell’agenzia italiana del farmaco AIFA.
Perno parte da una constatazione condivisa dalla comunità medico-scientifica: “La scienza non risponde a principi democratici, quindi non tutti hanno le competenze per confutare la ricerca, la verità. Sono sempre più frequenti prese di posizione sulla rete da parte di persone che confutano la validità dei vaccini, con il rischio di generare confusione”. Il relatore fornisce una serie di dati che dimostrano il contrario: le vaccinazioni hanno consentito di salvare milioni di vite umane e a debellare malattie, mortali fino a qualche anno fa: vaiolo, poliomielite, peste, morbillo, rosolia. “I vaccini sono sicuri, non c’è alcuna correlazione fra vaccinazione e autismo”, come riportato erroneamente su un giornale.
A seguire la relazione di Nicoletta Luppi che spiega il processo di validazione dei vaccini seguito dei centri di ricerca delle aziende farmaceutiche prima dell’immissione in commercio. “Si tratta di farmaci biologici altamente complessi, le fasi di studio prima della commercializzazione durano dagli 8 ai 10 anni, un periodo lungo e con costi altissimi, mediamente due miliardi di dollari per vaccino”. I controlli sono rigorosissimi, in azienda un dipendente su tre è impegnato nel controllo di qualità dei lotti da inviare agli ospedali e alle farmacie. “Oggi abbiamo a disposizione una vasta gamma di vaccini per varie malattie che hanno già dimostrato la loro efficacia, pensiamo a quello per prevenire il tumore della cervice uterina. Per il futuro saranno a disposizione di tutti ulteriori tipologie, alcune per prevenire malattie neurodegenerative e tumori”.
Ad illustrare la mission del Banco Farmaceutico è intervenuto Paolo Gradnik. “L’associazione attraverso le farmacie raccoglie medicinali da distribuire a famiglie e singoli che non possono acquistarli per ragioni economiche. La povertà non è fenomeno solo dei paesi in via di sviluppo – insiste il relatore – ma riguarda anche i paesi europei fra cui l’Italia. Aggiunge: “Un rapporto del Censis rileva che quest’anno 11 milioni di italiani non potranno curarsi per ragioni economiche, un dato che fa riflettere”. L’associazione cerca di rispondere a questo crescente bisogno: “purtroppo non ce n’è per tutti, sono due milioni le persone che riusciamo ad aiutare, il 40 per cento dei richiedenti”.
Melazzini sposta la questione sul piano culturale: “Occorre maggiore consapevolezza nel leggere la realtà, fare più prevenzione, la salute non è un costo ma un investimento per la società”. Sui vaccini rincara la dose: “Con l’utilizzo di dieci vaccini eviteremo 25 milioni di morti, quindi il loro impiego ha un valore etico-sociale. La disinformazione è la sfida che dobbiamo vincere – conclude – quindi massimo rispetto per la libertà di scelta, ma il punto di partenza della libertà è un’informazione corretta e consapevole”.
A margine dell’incontro viene letto un appello rivolto ai medici della riabilitazione e patologie croniche a dare la propria disponibilità per le popolazioni colpite dal terremoto. Una tenda di 40 mq. per le emergenze, sia di persone anziane, sia di feriti in seguito al sisma, verrà allestita nei prossimi giorni ad Arquata sul Tronto. Il riferimento è il dr. Germano Pestelli, responsabile di riabilitazione nelle emergenze, tel. +39 345-1341154.
(G.G.)