Al Meeting di Rimini sono state presentati progetti, esperienze e giudizi sulle prospettive della nostra imprenditoria intorno all’attualissimo tema della qualità.
Eataly – presentata da Oscar Farinetti – è un originale progetto di complesso espositivo, di prossima apertura a Torino negli ex stabilimenti Carpano. !4.000 mq. di superficie al Centro Fiere, dedicati all’offerta del cibo di qualità. I visitatori potranno attraversare 3.000 mq di area espositiva, consumare i cibi in 19 ristoranti di cui 9 “monotematici” e assistere in 10 aule a momenti di didattica orientata essenzialmente alla cultura della qualità: si potrà conoscere il ciclo di produzione e preparazione dei prodotti, dall’origine fino al consumo finale.
I cibi offerti saranno acquistati direttamente da Eataly presso i produttori agricoli, evitando l’incidenza di ulteriori fasi commerciali, contenendo così il prezzo finale in misura considerevole, tenuto conto della qualità e dell’inevitabile necessità dei margini di guadagno. È un’iniziativa economica priva di contributi pubblici, inneggiante al motto “mangiare è un atto agricolo: il primo atto agricolo del consumatore è sapere cosa mangia “.
La qualità dunque è possibile per tutti secondo il progetto Eataly, ma anche l’esperienza recente di una nota impresa di successo, sempre nel campo alimentare, conferma che la qualità non solo è possibile ma è indispensabile per la stessa competitività dell’imprenditoria italiana .
Luciano Sita, presidente di Granarolo, ha esordito contestando l’opinione secondo cui la globalizzazione soffocherà la generalità dei livelli di qualità: questo effetto potrà semmai riguardare le stesse grandi concentrazioni, obbligate dalla logica del basso prezzo a standardizzare i prodotti. La qualità è invece un’arma vincente contro la globalizzazione. Questo convincimento deve animare in particolare l’imprenditoria italia, ma occorrono anche messaggi adeguati ai consumatori e per tutto il sistema Italia: “basta col dire che solo i prodotti degli altri sono fatti bene!”, ha detto Sita. Qualità e sicurezza dei prodotti alimentari sono ormai irrinunciabili condizioni per restare nel mercato, ma occorre declinarle continuamente e sempre più precisamente. Portando l’esempio della sua azienda ha sottolineato come l’ottenimento della “certificazione di qualità” per il processo di filiera del latte abbia prodotto effetti positivi nella difesa di questo prodotto dalla spirale del basso prezzo.
L’intervento finale è stato di Ermete Realacci, deputato al Parlamento e presidente di Simbola, la fondazione che promuove iniziative politico- culturali all’insegna della qualità come strumento essenziale per la difesa dello stesso sistema Italia.
Realacci ha ricordato la vicenda di vent’anni fa del metanolo: un propdotto che era entrato nel ciclo di produzione del vino proprio per la perversa ricerca del basso prezzo e che aveva provocato, oltre a drammatici effetti per la vita e la salute dei consumatori, anche il crollo del mercato del prodotto italiano.
La nostra industria vinicola si risollevò con una coraggiosa inversione di tendenza. Con una riduzione fino al 40% della produzione precedente, ma puntando sulla qualità, l’Italia ha raggiunto il primato nel mercato internazionale, battendo la stessa Francia, nota concorrente che allora dominava incontrastata.
Anche in altri settori della nostra imprenditoria – secondo Realacci – si potranno sostenere la sfide incombenti (ad esempio quella del mondo asiatico) non nella produzione di grande quantità, ma laddove ”l’intreccio tra storia, bellezza e quindi qualità” ci distinguoe già oggi in una capacità di innovazione geniale che spiazza i competitori.