La politica per chi, la politica per che cosa

Press Meeting

Rimini, 26 agosto 2015 – “Alla domanda che pone il Meeting la politica non può sfuggire, perché chi non se la pone diventa astratto e fa una politica che non è legata alla realtà e alle persone. Il compito della politica è costruire insieme il bene comune, sostenere il bene che c’è nella società”. Con queste parole Raffaello Vignali, deputato di Area Popolare ha introdotto l’incontro “La politica per chi, la politica per che cosa” che vede deputati dei diversi schieramenti, tutti facenti parte dell’Intergruppo per la Sussidiarietà, confrontarsi sul tema. A loro essi è stato chiesto nel rispondere di partire dalla loro esperienza personale. Sono intervenuti Antonio Palmieri, deputato di Forza Italia con i colleghi Guglielmo Vaccaro del Gruppo misto, Marco Donati del Pd e Mattia Fantinati del Movimento Cinque Stelle.
Palmieri ha esordito dicendo che ognuno parla di sé e di quello che gli sta a cuore, raccontando di come un deputato può vivere il proprio ruolo. Nella sua prima campagna elettorale per le Regionali usò questo slogan di Roosevelt: “Fate ciò che potete, con ciò che avete, dove siete”, per ricordare che anche un deputato deve fare il possibile, ma non è il salvatore del mondo, anche se chi non dà tutto – ha precisato – in quello che fa, in realtà non dà niente. “Il potere ha due accezioni – ha proseguito l’esponente di Forza Italia – può essere verbo o sostantivo. In politica esso deve essere usato come verbo ossia come servizio”. La passione per la politica, prosegue il racconto, “è nata in me da un desiderio di essere protagonista nella vita. Il parlamentare deve essere creativo, perché chi governa schiaccia l’azione del singolo parlamentare e allora occorre, oltre al lavoro politico, anche un lavoro culturale sui temi che stanno a cuore alla società”. E citando una nota canzone ha concluso affermando che “in questo tempo di crisi e difficoltà ognuno nelle cose che fa deve dare di più”.
Vaccaro ha ricordato che Vignali è stato il promotore dello Statuto delle pmi, una legge importante per difendere le aziende dai soprusi dello stato a tutti i livelli. “Anche il mio impegno di deputato nasce da attività politica a livello locale – ha aggiunto – e poi appena si è presentata l’occasione mi sono candidato alle regionali, anche se non c’erano grandi speranze di essere eletti, invece ce l’ho fatta”. Il gruppo misto – ha poi affermato – è il terzo gruppo alla Camera per numero di deputati, “ma l’intergruppo parlamentare è come la nazionale, dove si gioca per il Paese, e non si litiga per il fatto che uno appartiene ad uno schieramento piuttosto che all’altro”. L’Intergruppo, ha raccontato il parlamentare, consente di mettere a frutto le diverse appartenenze a partire da un lavoro preciso su temi scelti. “Oggi – ha continuato citando Giorgio Vittadini – ho una distanza critica dalla politica e credo che non mi ripresenterò alla scadenza del mandato. Nella vita si possono fare tante cose senza essere al massimo livello di rappresentanza, penso piuttosto a un impegno a livello locale, ad esempio come sindaco”.
Donati, deputato giovanissimo, è entrato in parlamento nel 2013. Il suo impegno politico nasce da precedenti attività in ambito locale come assessore al bilancio del comune di Arezzo oltre che nel volontariato sportivo. Questa esperienza vissuta negli anni della crisi finanziaria ha costretto molte amministrazioni locali a tagli molto pesanti “e questo – riferisce – ha fatto nascere in me un impegno a restituire ai cittadini, in qualche modo, quanto perso in questi anni. Il mio impegno di parlamentare nasce da qui. Il bene comune – ha poi aggiunto – si regge su due pilastri: i corpi intermedi che costruiscono dal basso e lo stato che li sostiene. Questo è il quadro entro il quale la politica deve riprendere il proprio ruolo rischiando decisioni importanti per il futuro”.
Fantinati del M5S dal podio ha criticato il movimento di Comunione e liberazione e alcuni suoi aderenti impegnati in politica e nelle opere imprenditoriali e sociali. Il deputato ha ricordato che il Movimento Cinque Stelle nasce “per creare una partecipazione e un coinvolgimento dei cittadini dal basso e non per favorire le lobby di potere del Paese”. “Il reddito di cittadinanza da noi propugnato – ha detto tra l’altro nel suo intervento – non è assistenzialismo ma un modo di dare dignità alle persone e consentirgli la tranquillità di trovare un impiego”. Il parlamentare poi ha ricordato che il M5S, come la maggior parte degli italiani non vuole i finanziamenti ai partiti: “Avevamo promesso che avremmo rinunciato ai compensi che ci spettavano e così abbiamo fatto. Solo chi fa politica dal basso e chi è libero da interessi e posizioni di potere può fare il bene dei cittadini, non certamente i partiti tradizionali che sono legati a corporazioni e interessi vari”. La politica deve essere laica – ha aggiunto – perché deve fare il bene comune, di tutti. E quindi “non esiste una politica cristiana, esiste un cristiano che fa politica”. Poi ha ricordato un elenco di uomini politici – Andreotti, Formigoni, Berlusconi e altri – intervenuti nel corso degli anni al Meeting “per cercare consensi”. Un vero j’accuse: “Avete trasformato l’esperienza spirituale morale in un paravento di interessi personali, avete generato un potere politico capace di influenzare sanità, scuole private, università e appalti”.
Vignali ha risposto a Fantinati osservando che i pregiudizi si vincono con la realtà. “Se tu fossi venuto qui in questi giorni avresti visto quello che costruiamo e se avessi parlato con le persone che lavorano al Meeting ti saresti fatto un’idea diversa”. Si può fare politica solo se si amano le persone e “chi ha a cuore il bene comune non ha paura di dialogare con tutti, invece di crede di avere la verità in tasca vuole imporla agli altri”.

(A.S.)

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