La filiera italiana del farmaco e l’emergenza

Redazione Web

La filiera italiana del farmaco e l’emergenza

Rimini, 25 agosto 2021 – Camillo Rossi, direttore sanitario ASST Spedali Civili Brescia, chiede a Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, Enrique Häusermann, presidente Egualia, e Alberto Vacchi, presidente e amministratore delegato IMA, di declinare il coraggio (e, in tempi di emergenza, il dovere) di dire “io” nella recente esperienza pandemica.

Tutti sottolineano il grande e condiviso sforzo di coordinamento e di ottimizzazione della filiera, teso a non indurre mancati approvvigionamenti nelle forniture ordinarie e nel far fronte alle esigenze, improvvise e massicce, delle terapie intensive. E concordano che è stato messo in moto un “noi” volenteroso e responsabile.

Scaccabarozzi ricorda i numeri della pandemia: 80 milioni di dosi vaccinali somministrate, e la ricerca sugli antivirali, che non si è mai fermata. «Per il bene della salute», dice Häusermann, «perché non ci si salva da soli, ed anche industrialmente, nulla è peggio di sprecare una crisi». Vacchi sottolinea la correzione di veri e propri errori industriali e i miglioramenti a livello di packaging, che hanno più che dimezzato i tempi di consegna. In futuro si tratterà di accelerare le forniture ad altri Paesi, contribuendo così ad arginare le varianti.

Ma l’esperienza accumulata apre nuove prospettive.

Scaccabarozzi individua come prioritario «lo sviluppo di maggiore compliance nelle patologie oncologiche, in quelle rare e in quelle pediatriche. Il PNRR offrirà risorse e opportunità di ricadute occupazionali, valutate in 25mila unità».

Häusermann invita a considerare il farmaco «un bene e non un costo, al fine di garantire non appena la salute, ma l’intera società». E a tal fine auspica un incremento della platea di utilizzatori dei farmaci biosimilari.

Vacchi ritiene che l’obiettivo da raggiungere sia la programmazione strutturale. «In Italia siamo bravissimi a fare i salti mortali, ma c’è da augurarsi un po’ di deregulation di fatto, come è accaduto in emergenza».

Condivisa da tutti è la corretta gestione del PNRR, come il superamento della burocrazia, fortissimo ma superabile ostacolo per l’implementazione di nuovi impianti e l’autorizzazione alla produzione.

(A.C.)

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