La costituzione come bene comune

Redazione Web

Rimini, 23 agosto 2024 – Alle ore 19:00, nella Sala Neri Generali-Cattolica della Fiera di Rimini, si è tenuto il convegno dal titolo “La Costituzione come bene comune”, organizzato in collaborazione con la Fondazione per la Sussidiarietà e sostenuto da isybank e dalla Regione Emilia-Romagna. L’evento – introdotto da Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà – ha visto la partecipazione di Augusto Barbera, presidente della Corte Costituzionale.

Il ruolo della Costituzione nella società contemporanea

La Costituzione italiana rappresenta non solo un insieme di norme giuridiche, ma un vero e proprio pilastro su cui si fonda la vita democratica del Paese. Nata in un periodo di grandi divisioni ideologiche, la Carta costituzionale è frutto fecondo di un compromesso storico tra forze ideologicamente diverse, ma unite dall’obiettivo comune di costruire una nazione democratica e inclusiva. «Questa capacità di unire diverse forze sociali e politiche è una delle grandi eredità della Costituzione, che oggi più che mai deve essere riscoperta e valorizzata», ha dichiarato Vittadini introducendo il convegno.

«La Corte Costituzionale è garante di un equilibrio delicato: non è solo un’istituzione che interpreta le leggi, ma è un organo che, attraverso la sua giurisprudenza, tiene viva la Costituzione, adattandola alle esigenze della società contemporanea», Le decisioni della Corte sono fondamentali per interpretare e mantenere vivi i principi costituzionali in un contesto in continua evoluzione.

Augusto Barbera: la crisi dei partiti e il bipolarismo etico

«Ringrazio il Meeting di Rimini per l’onore fatto a me e alla Corte Costituzionale tramite la mia persona invitandomi a queste giornate», ha esordito Augusto Barbera, presidente della Corte Costituzionale. «Non è la prima volta che vengo. Ammiro l’imponenza dell’organizzazione e la pluralità degli apporti culturali».

Affrontando il tema della crisi di rappresentanza dei partiti politici, Barbera ha sottolineando come questa crisi riguardi tutto l’Occidente. I partiti nascono all’interno di fratture delle società. Durante il passaggio dalla società agricola a quella industriale, nella frattura tra borghesia e proletariato sono nati i partiti di sinistra, che cercavano di portare avanti gli interessi delle classi lavoratrici, e i partiti borghesi che volevano mantenere determinati privilegi. Il cambiamento rapido nel quale cvi troviamo ha profondamente alterato il modo in cui i partiti si relazionano con la società. «Siamo ora nel passaggio dalla società industriale alla società digitale e non siamo in grado di capire quali sono le fratture sulle quali costruire su cui è possibile costruire anche delle realtà associative».

I partiti politici tradizionali, nati in un contesto di conflitti sociali ben definiti, oggi faticano a trovare il loro posto in una società in cui i confini tra le classi sociali sono meno netti e in cui le identità politiche sono spesso legate a temi etici piuttosto che a questioni economiche. Questo cambiamento ha portato a una frammentazione del panorama politico, con partiti che faticano a rappresentare le esigenze di un elettorato sempre più diversificato.

Altra caratteristica della società moderna è il bipolarismo etico. «C’è una tendenza a una bipolarizzazione etica: da una parte l’etica dei valori, dall’altra l’etica dei diritti». Mentre in passato i partiti politici si polarizzavano su temi economici e sociali, oggi la polarizzazione si concentra su questioni etiche e morali: il valore della vita e della famiglia, l’identità nazionale, l’appartenenza a una confessione religiosa o culturale o territoriale, la piena disponibilità del proprio corpo, l’identità di genere, la piena estensione dei diritti di inclusione. Questa nuova divisione sta ridefinendo il panorama politico e sociale.

Il ruolo della Corte Costituzionale nel bilanciamento tra valori e diritti

La Corte Costituzionale ha il ruolo di arbitro nel delicato equilibrio tra valori e diritti, trovandosi spesso a dover bilanciare il rispetto dei diritti individuali con la tutela dei valori fondamentali della società; un compito che richiede una profonda comprensione della realtà sociale e delle sue trasformazioni. «Il metodo di lavoro della Corte – che ci ha consentito di tenere insieme valori e diritti sfuggendo alla bipolarizzazione e giungendo sempre a conclusioni unanimi – è basato sull’ascolto reciproco e sull’indipendenza da influenze esterne, essenziale per mantenere questo equilibrio».

Il presidente della Corte costituzionale ha citato numerose sentenze che illustrano il modo in cui la Corte ha affrontato temi eticamente sensibili, come il fine vita, la gestazione per altri, l’affettività in carcere e la prostituzione, dimostrando come la Corte cerchi di trovare sempre un equilibrio tra il rispetto della vita e i diritti individuali, evitando posizioni estremiste. La Corte, attraverso le sue decisioni, cerca di mantenere un equilibrio tra il rispetto dei diritti individuali e la necessità di proteggere i valori collettivi. Compito non sempre facile, soprattutto in una società che cambia rapidamente e dove i confini tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato sono sempre più sfumati.

La Costituzione come riferimento per superare il bipolarismo etico

La Costituzione italiana, con i suoi valori fondamentali, può essere un riferimento per superare il bipolarismo etico che caratterizza la società contemporanea. I beni comuni – come il primato della persona, la dignità del lavoro, l’uguaglianza e il rifiuto della guerra – sono già sanciti nella nostra Carta e questi valori possono offrire una base solida per unire la società. «I beni comuni sono già indicati nel testo costituzionale. Attorno a quei beni comuni abbiamo la possibilità di superare l’asprezza del bipolarismo etico».

Barbera ha inoltre discusso l’importanza della sussidiarietà, introdotta nella Costituzione italiana nel 2001, come un principio che permette di valorizzare il ruolo delle formazioni sociali e delle comunità locali, in collaborazione con lo Stato. «Nel 2001, grazie anche all’azione portata avanti dalla Fondazione per la Sussidiarietà, si è avuta la possibilità di inserire il tema della sussidiarietà nella nostra Costituzione: non faccia lo Stato quello che può fare un privato». La sussidiarietà non è solo un principio organizzativo, ma rappresenta un modo di intendere le relazioni tra lo Stato e i cittadini, in cui il primo sostiene e valorizza l’iniziativa delle persone e delle comunità locali. Questo approccio è fondamentale per costruire una società più giusta e inclusiva, dove tutti hanno la possibilità di contribuire al bene comune.

Un invito alla responsabilità politica e sociale

L’intervento di Barbera si è chiuso con un appello alla politica affinché riprenda il suo ruolo di guida nel rispondere alle sfide poste dalla società moderna. Mentre la Corte Costituzionale può fornire un quadro di riferimento attraverso le sue sentenze, spetta alla politica prendere decisioni che rispondano alle esigenze dei cittadini. «La Corte legifera nell’assenza di una decisione politica e stimola una decisione politica», ha affermato Vittadini, riprendendo le parole di Barbera e sottolineando l’importanza di una politica che non si limiti ad amministrare il presente, ma che sia capace di programmare e costruire il futuro.

La Corte Costituzionale, pur svolgendo un ruolo fondamentale nella tutela dei diritti e dei valori costituzionali, non può sostituirsi alla politica. È compito della politica prendere decisioni coraggiose e lungimiranti, che tengano conto delle esigenze di tutti e che siano in grado di affrontare le sfide del nostro tempo.

Il convegno si è chiuso con un lungo applauso da parte del pubblico, che ha apprezzato la profondità e la chiarezza delle riflessioni proposte. Vittadini ha ringraziato Barbera per il suo intervento, sottolineando come incontri come questo siano essenziali per comprendere meglio il ruolo delle istituzioni nella nostra democrazia e per stimolare un dibattito costruttivo su temi fondamentali per il futuro del Paese.

Il pubblico ha lasciato la sala con un rinnovato senso di consapevolezza riguardo all’importanza della Costituzione come strumento per garantire la coesione sociale e la giustizia. Le riflessioni condivise durante il convegno hanno offerto spunti di grande rilevanza per il dibattito pubblico e hanno sottolineato la necessità di un impegno collettivo per la difesa dei valori costituzionali.

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