Il giorno dopo aver assistito a “Datemi tre caravelle”, il pubblico del Meeting ha incontrato il protagonista dello spettacolo, Alessandro Preziosi, e lo sceneggiatore Carmelo Pennisi, in un confronto diretto ricco di domande sulle ragioni e il valore del fare teatro oggi.
“Davanti al tutto uguale credete nelle vostre intuizioni e anche a costo di dire una cosa sbagliata, ditela”. E ancora: “È importante che l’uomo prenda consapevolezza di sé e parta verso un orizzonte, secondo un percorso che passa attraverso la ricerca delle caravelle”. Sono alcune delle sollecitazioni che Alessandro Preziosi ha rivolto ai presenti nel descrivere ciò che ha provato nella propria esperienza di attore.
“La televisione rischia di appiattire l’estro degli attori?”, gli è stato chiesto: “La passione che anima l’allestimento e la recita di uno spettacolo teatrale come quello su Colombo è ciò che fa la vera differenza: se poi il teatro si potesse fare sempre qua al Meeting sarei felicissimo”.
Lo sceneggiatore Carmelo Pennisi ha raccontato l’origine di Khora, l’associazione teatrale di cui è responsabile con Preziosi e il produttore Tommaso Mattei. Khora è nata da un’amicizia tra persone desiderose di condividere nell’esperienza professionale propri fondamenti culturali, come ad esempio il riconoscimento delle radici cristiane dell’Europa.
L’originalità dell’associazione consiste nel fare teatro secondo le comuni regole formali ed estetiche, ma senza oscurare i propri valori fondanti: questa esperienza permette a tutti coloro che vi partecipano di andare a fondo della propria identità, di essere propositivi e di arricchirsi umanamente e professionalmente.
È una piccola impresa, ma va alla scoperta di nuovi mondi, facendo i conti con tutto, anche con l’innovazione tecnologica. Così – ha aggiunto Gabriele Andreoli, esperto di comunicazione multimediale che collabora all’esperienza di Khora – “si riesce a fare anche una televisione diversa, unendo validità di contenuti e nuove modalità di trasmissione al pubblico”.