Italia, una ripresa possibile!

Press Meeting

Rimini, 26 agosto 2015 – Dopo Matteo Renzi, che ieri ha ribadito l’importanza dell’azione riformatrice e di stimolo alla ripresa economica del governo, oggi nel salone Intesa SanPaolo B3, al Meeting per la prima volta, è arrivato Pier Carlo Padoan, attuale ministro dell’Economia e delle finanze. L’ospite è stato introdotto all’incontro dal titolo “Italia: una ripresa possibile” dal presidente della Compagnia delle Opere Bernhard Scholz.
Scholz ha aperto il dibattito con una premessa: “Bisogna mettere in chiaro che l’Italia è un paese virtuoso rispetto all’avanzo primario positivo; altrimenti non è possibile comprendere davanti a quale situazione si trovi”. Da questo seguono una serie di domande che affrontano le problematiche dell’attuale congiuntura economica.
Si parte dalla Cina. Come valuta il ministro la decrescita che interessa in questo momento il grande paese asiatico? “La Cina – è la risposta – sta vivendo un’instabilità finanziaria legata a una bolla speculativa. La vera domanda da porsi è se la Cina smetterà di crescere con i ritmi che ha avuto nel passato. Tutto questo dev’essere un monito per l’Europa, che non può contare sulla crescita dei paesi emergenti e deve crescere di più per mantenere il suo modello di welfare”. “Se oggi il problema dell’occupazione è nell’agenda europea – ha aggiunto Padoan – è merito dell’Italia nel suo semestre di presidenza”.
Si passa a una domanda spinosa sul taglio delle tasse. “Abbattere le tasse va bene dev’essere una decisione permanente e credibile, perché si devono convincere i beneficiari, in primo luogo le famiglie, e questo spiega perché il taglio delle tasse deve venire da un taglio della spesa. La questione delle tasse – ha aggiunto il ministro – non può essere considerata in modo puntuale se non si considera il cambiamento dei comportamenti delle famiglie. La fiducia non nasce appena perché si riduce il peso fiscale, ma deriva dalla convinzione che ciò durerà nel tempo”. E questo deve avvenire dentro un reale piano di crescita accompagnato dalle riforme strutturali necessarie all’Italia: il miglioramento del mercato del lavoro, la riforma del sistema della giustizia, la riforma della scuola.
“Bisogna introdurre e completare le riforme, gestire il debito pubblico e soprattutto favorire gli investimenti privati, vero motore della crescita”, è la ricetta di Padoan. “Perché un imprenditore dovrebbe investire? Perché vede capacità di lavoro e trova un ambiente favorevole. Ecco dove sta l’intreccio tra riforme e crescita”. Di conseguenza il ministro ha accennato ai piani europei di sostegno alle economie: il piano Draghi, il piano Juncker e il fondo monetario europeo. “Tutti importanti segnali ai Paesi che il sostegno alle economie proseguirà finché ce ne sarà bisogno. Certo, dentro un quadro coerente di riforme. L’Italia in questo momento è sulla frontiera dell’innovazione e non può perdere questa occasione di crescita”.
“La riforma fiscale – ha ripreso la parola Scholz – è importante perché la tassazione ha un impatto sociale, culturale ed economico. Qual è il piano in atto?” Il ministro ha risposto che il taglio delle tasse previsto nell’arco della legislatura è già cominciato con gli 80 euro in busta paga per i redditi più bassi e con gli incentivi fiscali per l’occupazione a tempo indeterminato. Le altre misure che riguarderanno i prossimi anni saranno l’abbattimento delle tasse sulla casa, la tassazione sulle imprese e nuove misure per sostenere i redditi bassi. “Il problema che ha l’Italia, come altre nazioni, è la fiducia, che non si conquista a parole ma coi fatti. In Europa c’è una grande mancanza di fiducia tra i Paesi”.
Da ultimo Scholz ha chiesto quali siano i punti di ripresa per il nostro Paese. Padoan ha risposto che le potenzialità dell’Italia sono tutte nel patrimonio di conoscenza, e quindi nel capitale umano: “È doveroso mettere le persone nelle condizioni migliori per produrre”. Le riforme, conclude “sono necessarie soprattutto per creare un ambiente più favorevole alla crescita”.

(A.B., G.L.)

Scarica