INVITO ALLA LETTURA Presentazione del libro Si prospettano giorni felici

Press Meeting

Continua al caffè letterario D5 la serie di incontri di invito alla lettura, oggi con la presentazione del libro di Giovanni Marco Calzone “Si prospettano giorni felici”, edito da Marietti 1820. Camillo Fornasieri, direttore del Centro Culturale di Milano, dà subito la parola a Mariella Carlotti, insegnante di Lettere, e a Carmine Di Martino, docente di Filosofia teoretica all’Università di Milano. I due relatori, più che presentare aridamente il volume, introducono il numeroso pubblico intervenuto alla conoscenza di Giovanni Calzone, giovane docente universitario di filosofia morto improvvisamente in un incidente d’auto nel 1988.
La Carlotti spiega che conobbe Calzone “non fisicamente ma personalmente” attraverso la sorella del giovane, Rita, appartenente all’associazione laicale Memores Domini. La Carlotti racconta di aver seguito un percorso “compiuto avendo negli occhi e nel cuore quello che don Giussani raccomandava alla stessa Rita: ‘bisogna pubblicare gli scritti di Giovanni’”. E, per introdurre lo spessore dell’esperienza spirituale di Calzone cita uno dei primi frammenti: “La buona volontà e l’apertura del cuore non bastano più (…), si dà tutto secondo una propria visione del tutto”. Pertanto “si deve partire per un’avventura in cui chi calcola le cose non sei tu”.
Diversa l’esperienza di Di Martino, accomunato a Calzone dalla passione per la filosofia, che lo ha conosciuto sia personalmente come “persona riservata e discreta, ma riflessiva” sia professionalmente. Di Martino prosegue costruendo una puntuale rubrica di citazioni, che mette in relazione alcune parole chiave della personalità di Calzone con altrettanti acuti ed efficaci pensieri. Calzone ad esempio si chiede se esista un centro, un cammino che inglobi tutto senza tralasciare nulla, e si risponde con la frase ricorrente in molti frammenti “occorre sviluppare l’ipotesi cristiana ‘pensate al regno ed ogni cosa verrà da sé’”.
Di Martino cita, tra l’altro, la quasi ossessiva insistenza, estremamente attuale, sulla parola “io”. “Tutto va bene, ma io?” Oppure, “quando dico ‘io’ a cosa penso? A chi mi restituisce il mio volto che ho smarrito oppure no?”. E prosegue con altre parole chiave: la “grandezza propria”, la salvezza, la moralità, il particolare, il segno. Su quest’ultima parola Calzone così si esprime: “Il cristianesimo salva tutto, tutto diventa segno, tutto diventa amabile e fruibile (…) La realtà è lo strumento usato dall’Essere per comunicarsi. Perciò il cattolico è un estroverso, tutto è segno”.
Altrettanto sentito ed efficace l’invito conclusivo di Fornasieri, accolto da applausi commossi e scroscianti: “Contro l’abitudine, leggete questo libro”

(Ant. C.)
Rimini, 20 agosto 2012

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