INVITO ALLA LETTURA: ONORA TUO FIGLIO E TUA FIGLIA

Press Meeting

“Onora tuo figlio e tua figlia” non è un vero e proprio comandamento, ma secondo don Oreste Benzi, autore del libro omonimo, è quanto meno una primaria necessità. Camillo Fornasieri, direttore del Centro culturale di Milano, presentando l’autore ha messo in luce il rovesciamento rispetto al comandamento ‘Onora il padre e la madre’, visto che “nelle crisi familiari sono i figli il soggetto più debole, quello che soffre di più”.
Don Benzi ha poi risposto alle domande rivoltegli da Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate e suo amico personale. “Non si possono attaccare – è stata la prima osservazione – sempre e solo i giovani, anche perché i giovani sono lo specchio della società degli adulti, e quando accusiamo loro, dovremmo prima di tutto guardare a noi stessi. Ai giovani mancano figure adulte che siano capaci di amore e di sacrificio.”
“Cos’è quindi l’educazione, e come è possibile?” I giovani, replica don Benzi, “hanno dentro di sé una forte spinta verso l’infinito, verso la libertà, la giustizia, l’amore. Come canta Jovanotti ‘Voglio sempre di più, non mi basta mai’”. L’educazione “deve avvenire attraverso una comunicazione di ciò che dà valore alla propria vita: non può bastare il semplice comando, e tanto meno serve abbandonare i propri figli davanti alla televisione: un giorno i figli si vendicheranno di queste dimenticanze”.
Ancora Zanotti: “Cos’è la libertà?”. “La libertà è tirar fuori la propria somiglianza con Dio. Essere liberi vuol dire essere se stessi, essere ciò per cui si è stati fatti”, risponde don Benzi.
Zanotti legge alcuni brani che raccontano storie di bambini con i genitori separati. Molti, nonostante la separazione, continuano a dire di voler bene ai figli. “Come possono i genitori trasmettere ai loro figli un’immagine di unità e sicurezza?”. “Pregando insieme”, replica don Benzi. ”La preghiera, infatti, è ciò che riporta equilibrio all’interno della vita”.
Il sacerdote chiude l’incontro citando un fatto di cronaca che ha fatto molto scalpore: un ragazzino undicenne di Liverpool ucciso con un colpo di pistola da un ragazzo poco più grande. Eppure, egli si è chiesto, “ogni giorno vengono uccisi 500 bambini nel grembo delle loro madri: perché nessuno ne parla?”

F.T.
Rimini, 24 agosto 2007