Invito alla lettura. “I santi riminesi” (Ed. Guaraldi)

Press Meeting

Camillo Fornasieri, direttore del Centro Culturale di Milano, dà il via alla serie di presentazioni che si succederanno nella mattinata introducendo il testo di Rosanna Menghi “I santi riminesi”.
All’autrice stessa spetta il compito di spiegare le ragioni e le peculiarità di questo lavoro.
L’idea nasce durante un periodo di malattia che permette alla curatrice di leggere molto e in particolare di affascinarsi alla figura di Alberto Marvelli. Proprio approfondendo la ricerca su di lui la Menghi scopre molti altri santi legati alla terra riminese e raccoglie le loro storie, le tradizioni a loro legate e le loro opere in questa antologia agile e divulgativa, semplice da leggere. Sono persone che costituiscono le radici culturali e religiose delle terre in cui hanno vissuto e che hanno contribuito a costruire (esempio di questo è San Marino, nativo della Dalmazia, ma fondatore di una delle più antiche Repubbliche esistenti).
Tre aspetti in particolare hanno colpito l’autrice durante questa ricerca. In primo luogo la profonda diversità delle personalità che descrive: non esiste condizione comportamentale o storica che possa vietare all’uomo la santità o impedisca a Dio di esprimere la sua fantasia. La seconda scoperta è quella di come il santo, prima di tutto, proponga la sua umanità cambiata e non un discorso. Il terzo aspetto è, invece, frutto delle interviste con alcune suore appartenenti ad ordini religiosi fondati nel riminese: esse, raccontando delle loro Madri fondatrici, non parlano di morti violente o martirii, bensì dell’amore che davano ai bambini per cui hanno speso la loro vita. Che uno sia morto di spada o di vecchiaia, quello che conta davvero è il modo in cui si è vissuto: i santi presentati nel libro sono la rappresentazione della possibilità che il Cristianesimo è per la vita di ciascuno.

Rimini, 22 agosto 2005
E.M.