Da dove ha avuto origine “I bambini nascono come le poesie”? Lo ha raccontato l’autore, Davide Rondoni, spiegando che l’idea originale fu la proposta della Fabbri Editore di trasformare in libro uno sketch televisivo.
Il volumetto è stato poi presentato in varie scuole, suscitando interesse al punto che l’editore ha proposto di proseguire il lavoro iniziato.
La parola che definisce il contenuto di questo libro è la parola “inizio” lo è il concepimento di un figlio, lo è quello di una poesia.
In ogni inizio c’è sempre qualcosa che non sai, come un uomo innamorato di fronte alla sua donna. Così nella poesia di Dante alla Vergine l’autore rincorre qualcosa che vuole conoscere, ripetendo “in Te magnificenza, in Te pietate, in Te s’aduna quantunque in creatura è di bontate”.
Nel presentare il libro ai ragazzi delle scuole, continua Rondoni, sono emerse varie domande tra cui quelle di capire come nascono effettivamente i bambini , quello di imparare a fare le poesie, e tante altre: domande cui è stato necessario rispondere usando un linguaggio fantastico-poetico.
“Per parlare ai ragazzi non bisogna semplificare la lingua, non bisogna spegnerla, ma usare le parole come quando si guardano le onde del mare: si guardano le onde del mare perché ogni onda porta dentro tutto il mare intero”.
E ancora, ha concluso Rondoni: “La lingua non è qualcosa di definitorio: è possibile raccontare con realismo fantastico, cioè parlare della realtà facendo parlare le cose. Non sono le parole che hanno un senso, ma è il senso che ha le parole” .