Il segretario generale della Fondazione Nuova Italia, Alberto Manelli, ha illustrato, nel corso di un incontro introdotto e moderato da Camillo Fornasieri, direttore del Centro Culturale di Milano, come sia “necessario creare una economia sociale di mercato”, intesa come “modello in cui coesistono efficienza e il sociale”. “Dobbiamo trasferire, con la devolution, le funzioni sociali dallo stato all’impresa sociale”, ha affermato, “in quanto è un’impresa per sua natura radicata sul territorio”. Manelli ha anche individuato un limite da sanare, ovvero che “manca un sistema finanziario adeguato, un mercato dei capitali che si muova secondo criteri di eticità”.
La consulente di Parità del Ministero del Lavoro, Isabella Rauti, ha notato che “l’aspetto qualitativo di questo volume passa attraverso l’analisi delle risposte, delle nuove vie da percorrere di fronte alla crisi dei passati modelli di welfare state”. La soluzione è, afferma, “declinare realmente il principio di sussidiarietà, che va istituzionalizzato ripensando i rapporti tra stato, mercato e società. Va data una risposta alternativa con un welfare comunitario che, passando a una cittadinanza societaria fondata sull’idea di pluralismo, possa arginare tutte le forme di disagio sociale e di esclusione”. “Non servono aggiustamenti formali, ma bisogna inaugurare un modello nuovo che sia in grado di garantire diritti e sviluppo, il cui collante è una cultura comunitaria: la welfare society”, ha concluso.