INVITO ALLA LETTURA DELLE ORE 19

Press Meeting

A vent’anni dalla morte di don Francesco Ricci, vengono presentati al Meeting di Rimini (in D5 alle ore 19.00) due libri dedicati alla figura del prete romagnolo che fin dagli anni Sessanta andò alla scoperta dell’Est Europa, dell’Africa e del Sud America. Ad introdurre l’invito alla lettura Camillo Fornasieri, direttore del Centro culturale di Milano, interviene poi Alessandro Rondoni, giornalista e autore del libro La più umana delle passioni. Storia di Francesco Ricci.
Proprio nel rapporto con don Ricci, Rondoni è stato coinvolto dall’avvenimento cristiano e il libro, denso di episodi, incontri e fatti, vuole riportare la personale esperienza dello scrittore in relazione alla grande e affascinante figura di ‘don Chilometro’ (chiamato così per via dei suoi metri d’altezza e per il suo infaticabile viaggiare). “Questo libro racconta il dramma di un rapporto – spiega Rondoni – di un giovane che incontra un grande uomo da seguire. Ricci mi ha sempre affascinato per il suo giudizio culturale”. Rondoni lo ricorda come uomo di profonda cultura e amante di tutto ciò che è umano: “Il suo interlocutore era la persona – continua lo scrittore – lui apriva all’universale ciò che altrimenti rimaneva particolare”. “La più umana delle passioni è la passione che lui aveva dell’umano”: con queste parole Rondoni spiega il titolo del volume che – tiene a sottolineare – non vuole essere una biografia di don Ricci. “Il libro nasce dalla voglia di riportare in evidenza la persona di Ricci – conclude Rondoni – e mostrare ciò che egli aveva di più vero e caro nella vita”.
Marco Ferrini, direttore della Fondazione internazionale Giovanni Paolo II per il Magistero sociale della Chiesa, ha presentato in seguito il suo libro Don Francesco Ricci. Fino agli estremi confini della terra. “Avendo conosciuto Ricci – esordisce Ferrini – ho potuto apprezzare che quando si incontra Cristo nella vita ci si sente più uomini”. Da questo nasce l’idea dell’autore di scrivere proprio questo libro: “Desideravo comunicare al mondo quello che io ho personalmente incontrato, una risposta per la mia vita”. Ricci viene descritto da entrambi gli autori come un uomo dalla vasta cultura, dalla fede fervente e comunicatore affascinante, con uno sguardo che abbracciava il mondo intero.
Monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro conclude l’incontro soffermandosi molto sull’aspetto missionario di Ricci, sempre con la valigia in mano. “Per Ricci la missione è stata innanzitutto un istinto – spiega Negri – poi l’esperienza di Comunione e Liberazione gli ha dato sostegno, sostanza, apertura. Ha vissuto il movimento come capacità missionaria, capacità di conoscere, incontrare e valorizzare”. Negri descrive l’amico prete come un uomo aperto al dialogo proprio perché intelligente e pieno di certezza: “Dialogava con tutti perché aveva una mentalità forte, perché per lui l’esperienza di Cristo aveva dato luce alla vita”. “Il movimento di Comunione e Liberazione è come una casa – continua Negri – e Ricci ha dato la cultura a questa casa. Ecco l’unità tra Giussani e Ricci: una casa senza cultura non può definirsi tale ma una cultura senza casa rimane un’ideologia. Un’unica grande certezza univa questi uomini pur così diversi tra loro”.
“Questi due libri – è la conclusione del vescovo – servono a capire che la nostra è una pagina straordinaria che lo Spirito Santo ha voluto scrivere nel grande libro della Chiesa. E se uno ha le motivazioni adeguate nella vita – dice infine sorridendo il vescovo – parte da un ‘paeson’ (Forlì, città di Ricci, così definita scherzosamente da tutti i Romagnoli) e investe il mondo intero”.

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