“Siamo qui assieme perché il tema è unico, quello della vita – afferma Camillo Fornasieri, direttore del Centro culturale di Milano, introducendo gli autori – la vita tutta intera, anche quella che si butta via, che nessuno vede e che invece bisogna cogliere”. Gli autori sono Carlo Casini, parlamentare europeo e presidente del Movimento per la vita, e Francesca Bassi, della Congregazione fondata da Santa Giovanna Antida Thouret.
A dispetto del programma è proprio suor Francesca ad iniziare presentando il libro Non storie, ma storie vere. Vite al bivio, realizzato assieme a Emma Fattorini, professore ordinario di Storia contemporanea all’Università La Sapienza di Roma. “Sono storie – esordisce l’autrice – che ho vissuto da vicino, ho ascoltato e visto, sfide che il Signore mi ha dato la forza di affrontare con speranza. Ho provato a raccontare alcuni prodigi dell’umiltà di Cristo”. Tra i tanti episodi narrati, tratti dalla lunga esperienza “di frontiera” (25 anni con le ragazze madri, diversi anni con le recluse e via discorrendo in giro per l’Italia) suor Francesca racconta un fatto che l’ha colpita particolarmente. “Avevo da poco iniziato a lavorare in ospedale (l’Umberto I di Roma) e servivo la colazione ai pazienti. Le infermiere mi mandarono da un ammalato che si trovava dietro un paravento. Era un giovane senza occhi e naso, con la lingua infuocata per un tumore. Me ne andai e non volevo assisterlo. Poi, pensando a santa Giovanna Antida Thouret – la fondatrice dell’ordine delle Suore di Carità – mi sono vergognata di essere andata via, e da quel momento non ho negato la mia assistenza a nessun ammalato”. L’esperienza umana di questa suora ha colpito anche Emma Fattorini, presente con un contributo inviato dall’estero: “Suor Francesca ha dimostrato, non con le parole ma con la sua azione, che con molta fatica si può stare con tutti e due, con la donna e con il bambino, e la vita vince se si tengono insieme”.
La parola passa poi a Renzo Agasso, curatore del libro di Carlo Casini Sì alla vita. Storia e prospettive del Movimento per la vita, che ricorda come nei trentasei anni di attività il Movimento abbia favorito la nascita di 120mila bambini. “Pochissimi rispetto a quelli abortiti, ma tanti rispetto alle esigue forze del Movimento per la vita”, il cui motto potrebbe essere “non rassegnarsi”. Agasso tocca scottanti problemi ecclesiali e politici, ricordando che recentemente ad alcuni sacerdoti e vescovi “il coraggio sui problemi della vita è mancato, forse per la paura poco evangelica di dividere i fedeli” e augurandosi “la nascita di quella nuova classe politica di cattolici che il Papa auspica, fatta non solo di credenti, ma anche di uomini credibili”.
Due libri da leggere, ma anche – ricorda Carlo Casini – da acquistare: “Il loro ricavato servirà ad aumentare quel numero di 120mila vite salvate”. L’europarlamentare ricorda inoltre che trentadue anni fa il primo Meeting di Rimini si concluse con un incontro dei responsabili dei Movimenti per la vita di tutta Europa, da cui prese spunto il referendum italiano del “sì alla vita” che “limitò la portata dell’iniqua legge 194” ed annuncia una iniziativa che partirà nell’aprile 2012, quando entrerà in vigore il regolamento comunitario sulle proposte di legge di iniziativa popolare, per cui “sarà necessario il consenso di almeno un milione di cittadini di sette Paesi, ed auspico che non uno, ma dieci milioni di cittadini europei ridicano sì alla vita”