Invito alla lettura: Andrea Sciffo, e Francesco Agnoli.

Press Meeting

Due pubblicazioni delle Edizioni Il Cerchio accomunate, ha sottolineato Camillo Fornasieri, dall’analisi di aspetti cruciali del Novecento, storici e letterari .
Il volume di Andrea Sciffo, scrittore e insegnante di letteratura, mostra, ha quindi aggiunto Adolfo Moranti, la capacità di dare un giudizio in campo storico e politico, sapendo andare fino alla radice comune della tradizione, del volto comune. Obiettivo della collana di cui fa parte questa pubblicazione è quello di dotare la scuola media superiore di strumenti di completezza e approfondimento della storia, affidati ad importanti studiosi. L’ambizione del progetto, che si muove anche trasversalmente tra varie letterature europee, è quella di nascere dall’esperienza concreta dell’insegnamento e “di partire dal radicamento, ovvero dalla domanda: chi sono, da dove vengo, dove vado”. “Esiste ‘una macchina’ che produce, anche a mezzo dei media, un relativismo culturale e un nichilismo attraverso la letteratura, mentre lo studio di essa non ha senso se non tocca la vita. Una triade di autori conclude il saggio: Eugenio Corti, grande cantore della nostra storia, Mario Rigoni Stern, sulla guerra come bruta tecnologia che schiaccia l’umanità, e Karol Wojtyla”.
Anche l’ultima pubblicazione di Francesco Agnoli, docente di storia, studioso di filosofia della scienza e noto editorialista e scrittore, è partita – ha spiegato lo stesso autore – dall’intento di dare uno spirito, “un’anima”, a tanti fatti e scrittori che si studiano a scuola troppo spesso in modo disorganico, facendo invece emergere una serie di dati storici spesso falsati o dimenticati nei libri di testo: basti il caso della I Guerra Mondiale, evento spesso giudicato “buono”, che però ha portato alla dissoluzione dell’ultimo grande impero cattolico, quello austro-ungarico, ed è stata la radice del fascismo, del nazismo, del comunismo). “Si dimentica, ad esempio – ha detto – che nelle clausole di un’alleanza segreta, stipulata sostanzialmente all’insaputa del Parlamento italiano, si stabiliva che lo Stato italiano dovesse far sì che la diplomazia vaticana, tesa a trovare una via alla pace, fosse estromessa da ogni trattativa”.