INVITO ALLA LETTURA

Press Meeting

La sala Mimosa B6 non è bastata a ospitare il numeroso pubblico che ha assistito alla presentazione del libro di Mario Melazzini ed Emma Neri dal titolo “Daniele che avrà 20 anni nel 2020”, edizioni San Paolo; molti spettatori hanno dovuto accomodarsi nell’androne dell’auditorium D5 e seguire la presentazione in collegamento video.
La tematica della disabilità e delle attenzioni sempre minori che il contesto europeo rivolge ai portatori di handicap è assai pertinente al tema del Meeting “Emergenza Uomo”. Lo scrittore Renato Farina ha introdotto così la presentazione del libro: “La base della disabilità è fondamentalmente biologica: vi sono atomi o molecole che, in qualche momento della crescita o nel corso della vita, non si incontrano. Spesso la politica non tiene conto di una problematica così importante, eppure è proprio nell’incontro con chi è disabile che è possibile incontrare l’autenticità dell’uomo”. Eppure il limite contro cui si scontrano le persone disabili può diventare una chance. “Spesso – osserva il giornalista – il tasso di felicità delle persone disabili è superiore a quello delle persone cosiddette normali; talvolta, tuttavia, essi si imbattono in risposte quali ‘non è un problema mio, è un problema dei servizi sociali’, e la politica spesso non ha alcun interesse a modificare un sistema che invece apparentemente è ‘perfetto’”.
“Nell’incontro con l’altro – ha esordito Melazzini, assessore alle Attività produttive, ricerca e innovazione della Regione Lombardia – nascono esperienze e situazioni per la valorizzazione della persona”. L’assessore ha ringraziato Emma Neri per la collaborazione nella realizzazione del libro. Affetto da alcuni anni da sla, Melazzini ha condiviso con i presenti la sua sofferenza: “Nel libro si racconta la storia di Daniele, un piccolo disabile, delle sue difficoltà e dei suoi progetti. Sono pochi gli strumenti che le persone disabili hanno per trovare il meglio di sé. Posso garantire a tutti che è un piacere essere disabile: ho incontrato la malattia tardi, per la verità, e ciò mi ha convinto a battermi con le istituzioni per poter agevolare tutti coloro che sono affetti di qualunque forma di menomazione, di qualunque genere”. Il disabile, spiega Melazzini, è chiunque viva in un contesto ambientale sfavorevole, per cui è necessario che le istituzioni rendano meno difficoltose le condizioni di vita in cui vive. “La regione Lombardia sta creando una task-force – prosegue il relatore – per garantire la libertà di scelta a chi presenta forme di menomazione; è stata, alcuni anni fa, approvata la classificazione funzionale ICF che oltre ad identificare il grado di disagio di chi è diversamente abile, individua le aree di funzionamento su cui far leva per poter procedere a programmi riabilitativi”.
Nel piano sanitario regionale era inoltre prevista la costituzione del case-manager, colui che si prende carico – all’interno di una istituzione – della persona disabile e detta i piani di intervento all’interno della rete e nelle equipe multidisciplinari. “La raccolta delle testimonianze di tutti coloro che vivono questa condizione è di vitale importanza: l’incontro con tali testimoni è uno strumento di concretezza importante per le finalità dell’intervento”.
Renato Farina ha nuovamente sottolineato che la politica spesso non si fa carico del problema: “Sono rimasto sconcertato quando ho saputo che fino al 1997 in molti paesi del nord Europa molti disabili sono costretti alla castrazione chimica per non dare alla luce altri disabili, specie quando si sospetta che le disfunzioni siano dovute a cause genetiche”. I governi, ha osservato il giornalista, lasciano libere queste persone, ma tolgono loro alcune importanti forme di sovvenzione qualora non si sottopongano a tale pratica”.
“Eppure molti illustri personaggi hanno forme di disabilità – ha concluso Melazzini – basti pensare ad illustri scienziati, scrittori, personaggi della musica del passato. In fin dei conti ognuno di noi, avendo a che fare con vari ambienti, come dice Lewin, può risultare, in qualcuno di essi, disabile”. Gli applausi sono stati calorosi e prolungati, prima della commozione e dell’abbraccio dei presentatori.

(F.Po.)

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