Intorno alla famiglia. Di fronte alla realtà per un cammino di ricerca

Press Meeting

“Un tema che abbiamo voluto espressamente indicare un po’ alla latina, ‘De familia’ per indicare l’argomentare così ampiamente dibattuto a livello politico e culturale”, ha sottolineato nella sua introduzione Lorenza Violini, docente di Diritto costituzionale all’Università degli di Milano. Il titolo esatto è “Intorno alla famiglia. Di fronte alla realtà per un cammino di ricerca” e il tutto è organizzato in collaborazione con Cec (The Notre Dame Center for Ethics and Culture).
Sono presenti Anna Garriga, ricercatrice del Dipartimento di Scienze politiche e sociali all’Università Pompeu Fabra di Barcellona, la sociologa e antropologa dei media dell’Università Cattolica di Milano Chiara Giaccardi e un amico di lunga data del Meeting come Orlando Carter Snead, direttore del Center for Ethics and Culture all’Università di Notre Dame, Usa.
“Vogliamo entrare nel tema non in maniera approssimativa o divisoria, lontana dall’esperienza”, chiarisce Violini. “La famiglia è un po’ l’emblema della relazione che l’umano desidera , da cui vuole sentirsi completato”. “L’ambito famigliare – ha quindi sottolineato Carter Snead – è il luogo naturale dove porsi domande come ‘chi sono io?’, ‘cosa faccio qui?’ A causa dell’approccio strumentale del radicalismo che si diffonde attorno a questi temi, il bambino diventa un progetto, un oggetto della volontà dei genitori, un prodotto da accettare o rifiutare. Ma così non c’è destino, ma un’immagine falsa dell’uomo. Il nostro destino è vivere e amare chi viene prima e dopo di noi”.
Per Chiara Giaccardi, che ha ripreso il tema della famiglia come “luogo di conoscenza”, svolto nel suo intervento da Anna Garriga, la famiglia “non è né liquida né solida. È resiliente: chiede di saper rimanere sul posto, ma sempre in dialogo con un altrove che ci precede e ci segue; di essere aperti, ospitando movimento e cambiamento, dubbi ed errori, fallimenti e miracoli, nella pazienza della cura e nella fedeltà del durare, che sempre richiede la capacità di cambiamento. Non è un “difendere” e nemmeno un puro preservare: è un ‘restare’ molto avventuroso, se sappiamo viverlo nella sua pienezza”.

(M.T.)

Scarica