Rimini, 19 agosto – «Nel valutare la capacità di riconoscere in una radiografia una frattura, l’intelligenza artificiale ormai supera il professionista». Gian Franco Gensini, della Società italiana di Telemedicina, ha introdotto così il convegno sulle innovazioni in sanità all’Arena Meeting Salute C3. Gli ha fatto eco Dino Amadori, direttore scientifico emerito Irst Irccs, fondatore e presidente Ior Istituto Oncologico Romagnolo, che ha spiegato: «Amicizia, valore e sostenibilità sono i tre pilastri su cui si basa il progetto dell’unica struttura oncologia dotata di radioterapia e telemedicina realizzata in Tanzania. Una realtà funzionante, destinata a rimanere nel tempo perché nata in una sede bisognosa, dove sono state create condizioni locali, culturali, tecnologiche e scientifiche per il suo mantenimento».
Francesco Giuliani, direttore sistemi informativi, innovazione e ricerca della Casa Sollievo della Sofferenza ha spostato l’attenzione sulle innovazioni nell’assistenza agli anziani tramite l’utilizzo dei robot: a San Giovanni Rotondo i pazienti sono coinvolti in sessioni di co-creazione dove si studiano nuovi casi per l’utilizzo di una tecnologia che non rinneghi la dimensione clinica, sociale ed etica.
Nel corso del dibattito è stato affrontato anche il tema delle radiazioni, visto che tutta la tecnologia, anche quella usata in ambito sanitario, emette raggi. E le radiazioni, nel pensiero comune, sono sempre considerate una “minaccia invisibile” perché non percepibili dalla vista. «Ma le radiazioni sono anche buone quando usate in medicina: non perché tutto ad un tratto perdano i loro pericoli ma è lo scopo che le rende buone» ha precisato Elisa Mattavelli, responsabile commerciale Emme Esse M.S. – Physico. Bisogna avere la capacità allora di bilanciare e valutare quello che è il rapporto tra il rischio ed il beneficio. La tecnologia entra in campo e fornisce uno strumento per capire quale è stata l’esposizione individuale alle radiazioni e valutare l’appropriatezza di ulteriori esposizioni. Physico, oltre a queste caratteristiche, traccia e fornisce i dati a fisici e radiologi costruendo una cartella dosometrica permettendo di fare ottimizzazione e di migliorare il livello delle prestazioni aumentandone anche la sicurezza.
In un’epoca di crescente richiesta di nuova tecnologia Matteo Moscatelli, Head of Digital Services Siemens Healthineers, ha raccontato brevemente la trasformazione della sua azienda per venire incontro a questa domanda di digitalizzazione: «L’obiettivo è aumentare questa risposta nella sanità, rendendo fruibili tutti i dati». In altri termini, il settore può e deve crescere analogamente all’evoluzione di internet oggi entrato nell’era dell’intelligenza artificiale.
Infine, Maria Ricci, Avsi Private Partnership Coordinator, ha mostrato un video dove il cardinale Zenari racconta l’esperienza degli “sportelli sociali” all’interno dell’ospedale in Siria. In quella terra martoriata, l’attenzione per le persone è il fulcro del progetto: «Di fronte alle differenze all’origine delle guerre tra mussulmani sciiti, sunniti e cristiani in questo ospedale tutti vengono accolti e tutti vengono curati. Ci sono mussulmani che hanno detto “noi veniamo qui perché noi abbiamo la fede ma voi cristiani avete l’amore”: è un piccolo segno ma è una cosa che nessun intervento con la migliore tecnologia riuscirebbe mai a fare. Se la tecnologia non supporta un incontro di questo tipo tra le persone diventa tutto inutile».
(B.M.)
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