A un incontro per la presentazione di un libro si pensa di poter sentire cose che riguardano l’autore: a volte invece l’attenzione viene ribaltata. Questo è ciò che è accaduto a Piazzale Fellini in occasione della presentazione de “Il dramma della libertà. Amleto, Re Lear, Misura per misura”, della collana “I libri dello spirito cristiano” edita da BUR-Rizzoli.
Alle domande rivolte da Michele Faldi, Davide Rondoni, poeta e critico letterario, ha risposto dicendo che il motivo di interesse nei confronti di Shakespeare, è dovuto al fatto che si tratta di un uomo imprevedibile.
L’autore di questi capolavori, ha proseguito Rondoni, ha un segreto che è come un abisso: le tre opere sono una delle possibili vie per accostarsi a quel segreto. Vie godibilissime piene di scorci di poesia e di pathos, di sorriso e di divertimento. La questione del ribaltamento sta proprio nel fatto che Shakespeare ci chiede di essere attenti su un dramma, quello della libertà. Noi come lui, ha continuato Rondoni, tentiamo sempre di definire la libertà. I personaggi di Shakespeare ci danno sempre l’impressione di agire in un modo mai prefissato: la loro azione avviene in un certo modo ma avrebbe potuto essere in un altro, così che noi ci sentiamo coinvolti nell’evento drammatico della loro libertà. Noi, come l’autore, cerchiamo ciò che giustifica la nostra esistenza: infatti la libertà va intesa come la possibilità di affezionarsi a qualcosa che spiega la nostra vita. Ed è proprio questa ricerca della dignità della nostra esistenza che non la inaridisce e attedia. Anche per questo motivo sentiamo Shakespeare come “fratello”.
A conclusione dell’incontro, Rondoni ha ricordato, che il frutto di questi dieci anni di lavoro come co-redattore della collana “I libri dello spirito cristiano” portano a dire che in fondo è solo il genio cristiano ad abbracciare tutto l’umano, anche attraverso autori che magari navigano in tutt’altre acque.
G. F. I.
Rimini, 27 agosto 2003