La conversazione sulla globalizzazione dei mercati tenutasi in Sala Neri al Meeting 2006 è stata introdotta da Sandro Bicocchi, vice presidente Compagnia delle Opere e consigliere della Camera di Commercio di Milano, con i sorprendenti dati di una ricerca pubblicata sul Corriere delle Opere. Da questa, riguardante circa 1500 imprese, risulta che la quasi totalità delle aziende interessate ai processi di internazionalizzazione è motivata dall’espansione del mercato più che da esigenze di delocalizzazione, e la maggior parte di tali aziende ha meno di 19 dipendenti.
Mario Preve, presidente della Riso Gallo, ha raccontato come gli sia capitato, per fortuito invito dell’ICE, di allestire uno stand in Cina per propagandare il suo risotto pronto. L’addetto allo stand, inizialmente compatito dagli altri espositori, si è dovuto procurare i fornelli per fare assaggiare il prodotto ed in capo ad alcuni giorni ha dovuto richiedere l’intervento della polizia per contenere l’eccezionale afflusso di cinesi interessati all’assaggio. Si comprende perciò come, esponente della sesta generazione di gestione dell’azienda familiare, identifichi così la missione aziendale: “Noi esportiamo il concetto di risotto italiano. Siccome per farlo ci vuole il riso italiano, esportiamo anche quello”. Anche ai cinesi.
Roberto Colaninno, presidente della Piaggio, raccontando della sua esperienza alla guida di un’azienda da lanciare in mercati come India e Cina, di fronte a competitors del calibro di Honda e Kawasaki, ha sottolineato come “ciò che va esportato è l’intero sistema Italia, che al momento non solo viene criticato, ma addirittura sottovalutato” ed ha indicato, come risorsa fondamentale, “riuscire ad esprimere una leadership anche nella cultura aziendale” in modo da “estendere la competitività non solo sul prodotto, ma anche sulla gestione”.
Andrea Illy, presidente della Illy Caffè Spa, ha spiegato i concetti chiave della sua gestione: unicità, universalità ed innovazione. “Il caffè – ha detto – è una questione estetica: deve essere bello e ben fatto, in greco Kaloskagatos” ed ha accennato alla direzione in cui va l’azienda, che mira a proporre non solo il prodotto, ma l’intero rito dell’espresso italiano.
Bicocchi ha ripreso il tema della leadership, sposando la linea di Colaninno. “Il problema è educativo”, ha affermato, riprendendo il concetto che spesso la leadership si ottiene senza perseguirla. Illy ancora ha notato che la carenza è diffusa in tutto il management, tanto che si può parlare più in generale di carenza di imprenditori. “Nei miei viaggi – ha ricordato – ho incontrato incaricati ICE bravi, dinamici, preparati”, ma se gli imprenditori ci fossero, farebbero funzionare anche l’ICE. E Preve ha aggiunto che “nella pubblica amministrazione si stenta a capire che l’Italia oggi non è una nazione, ma una regione dell’Europa”. Bicocchi ha sottolineato il concetto con l’immagine ciclistica usata da Giorgio Vittadini nell’intervista al Sole-24 ore: “Lo Stato dovrebbe essere un buon gregario” e invece spesso ci rendiamo conto che è zavorra.