Il Meeting al centro del mondo: le ‘periferie’ passano da Rimini

Press Meeting

Il Meeting è ancora una volta al centro del mondo con ospiti che giungono da ben 24 paesi, ai quali si aggiungono i 141 volontari provenienti da 19 nazioni (Austria, Belgio, Camerun, Canada, Colombia, Ecuador, Francia, Gran Bretagna, Haiti, Kosovo, Lituania, Messico, Polonia, Portogallo, Russia, Spagna, Stati Uniti, Svizzera e Ucraina).

La crisi in Palestina, ma anche le speranze di pace e di dialogo, sono al centro dell’incontro di apertura con il Custode di Terrasanta Pierbattista Pizzaballa. Il Medio Oriente sarà anche protagonista di alcune esposizioni: una mostra dedicata alla Siria: “Dal profondo del tempo: all’origine della comunicazione e della comunità nell’antica Siria”, accompagnata da un incontro di presentazione e da un workshop con la partecipazione, tra gli altri di: Maamoun Abdulkarim, direttore generale Antichità di Siria, Thomas Gamkrelidze, presidente onorario Accademia Georgiana delle Scienze, David Lordkipanidze, direttore degli scavi di Dmanisi e del Museo Nazionale della Georgia.

Dall’Egitto ecco il gruppo SWAP – Share With All People, esempio di amicizia tra ragazzi universitari di religioni diverse. Con loro Usamah Elabed, professore di diritto dell’università egiziana Al-Azhar e Wael Farouq, visiting professor di lingua araba alla Cattolica di Milano.

Crisi dell’Iraq, Nigeria, Pakistan e Afganistan gli scenari dei protagonisti dell’incontro ‘Testimoni di libertà’, che chiuderà la manifestazione sabato 30 agosto. Tra questi: Paul Jacob Bhatti, presidente della Shahbaz Bhatti Memorial Trust, S. Ecc. Mons. Ignatius Kaigama, Arcivescovo di Jos e presidente della Conferenza Episcopale della Nigeria, Domenico Quirico, inviato de La Stampa; S. Ecc. Mons. Shlemon Warduni, Vescovo Ausiliare del Patriarcato di Babilonia della Chiesa Cattolica dei Caldei, Iraq.
Iran, Cipro, Georgia e Turchia sono invece i paesi toccati dal viaggio della mostra ‘Parabole d’Oriente. Il cristianesimo alla sfida del nuovo millennio’.
Dalla Turchia passiamo al concerto dell’Orchestra Filarmonica Armena, diretta dallo straordinario Eduard Topchjan, che vedrà anche salire sul palco la celebre violinista Anush Nikoghosyan e al Kurdistan, protagonista con il concerto di musica tradizionale curda.

Dall’estremo Oriente un ritorno importante per il Meeting, quello di Shodo Habukawa, monaco buddista del Monte Koya, in Giappone, che interverrà sul tema: “Come vivere la fede nel mondo contemporaneo? Attualità della vita di don Giussani”.

Torniamo in Africa, con il doppio appuntamento dello spettacolo di teatro acrobatico kenyano dal titolo “Una fame che ci vedo”. Sempre dal Kenya, insieme ad Ecuador e Brasile, giungono le testimonianze toccanti della mostra di AVSI “Generare bellezza. Nuovi inizi alle periferie del mondo”.
Dal profondo del continente nero nasce anche la mostra “Dalle periferie della Cristianità. L’Etiopia innalzerà a Dio le sue mani. Immagini di una tradizione millenaria”, presentata mercoledì 27, tra gli altri da: Teklè Mekonnen, presidente dell’Università Cattolica San Tommaso d’Aquino di Addis Abeba e da S. Ecc. Mons. Silvano Maria Tommasi, Osservatore Permanente della Santa Sede per le Nazioni Unite. Nel corso del convegno verrà anche letto l’intervento di Albrecht von Boeselager, Gran Cancelliere e Ministro degli Esteri del Sovrano Ordine di Malta.

Ruolo centrale avrà naturalmente l’Europa, a partire dall’incontro con Joseph H.H. Weiler, presidente dell’Istituto Universitario Europeo, che dialogherà con Andrea Simoncini, professore di Diritto Costituzionale all’Università di Firenze, proprio sul tema ‘Europa: ideale o idolatria?’.
Brad Gregory dell’Università di Notre Dame, USA e Adrian Pabst, dell’Università di Canterbury proveranno invece a rispondere alla domanda: “Chi ha secolarizzato l’Europa?”.
L’Ucraina, tra guerra e speranza, sarà al centro del Meeting con due incontri importanti: la testimonianza del professor Aleksander Filonenko, che avrà il compito di intervenire sul tema della XXXV edizione e l’intervento di Constantin Sigov, dell’Università di Kiev-Mohyla.
Dall’Ucraina alla Russia e alla Lituania: con la mostra su “Tolstoj. Il grido e le risposte” e l’incontro di presentazione che vedrà la partecipazione di Valentina Alekseeva, conservatrice del Museo Tolstoj di Mosca e lo spettacolo di musiche e canti tradizionali lituani.

Due le voci importanti che arrivano dalla Chiesa spagnola: quella di Javier Echevarrìa Rodrìguez, prelato dell’Opus Dei e di Ignacio Carbajosa Pérez, dell’Università di San Dámaso di Madrid.

Dalla ‘fine del mondo’ ecco invece Carlos “Charly” Olivero, che ci accompagnerà in un viaggio tra i curas villeros argentini di Papa Bergoglio. Mentre, restando nel continente americano, dagli USA arriveranno, tra gli altri, intellettuali del calibro di: Orlando Carter Snead, dell’Università di Notre Dame e Christopher Impey, vice direttore del Dipartimento di Astronomia dell’Università dell’Arizona. Impey parlerà del ‘Fascino della ricerca: dal particolare al tutto’, insieme a Yves Coppens, professore onorario al Collegio di Francia e Laurent Lafforgue, professore all’Istituto di Alti Studi Scientifici.
Tornando negli States, sono previsti gli interventi di Lester Salamon, direttore del Centro Studi sulla Società Civile alla John Hopkins University su “Welfare e finanza per il bene comune” e di José Medina, insegnante, sull’educazione.
“La lezione di Obama. Come vincere le elezioni nell’era della politica 2.0” è invece uno degli ‘inviti alla lettura’: il libro di Stefano Lucchini, sarà presentato, tra altri, da James Hansen, presidente e CEO della Hansen Worldwide.
Di “Università e lavoro” parlerà invece Francisco Marmolejo, World Bank’s Lead Tertiary Education Specialist, mentre di “Cosa piace dell’Italia nel Mondo?” si occuperanno, tra gli altri, Marva Griffin, membro del Philip Johnson Architectur and Design Committee del MoMA di New York, il giornalista irlandese John Waters e Augusto Massari, dell’Ambasciata Italiana a Pechino.

Scarica