IL FUTURO DELLA MOBILITÀ SEI TU. PROGETTI A CONFRONTO

Press Meeting

“È vero che il futuro della mobilità è il soggetto e non l’oggetto?” È questo interrogativo dell’Assessore alle infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, il punto di partenza del dibattito svoltosi questo pomeriggio sul tema dei trasporti e della mobilità.
Nell’introdurre l’incontro, Enrico Mingardi, Assessore alla Mobilità del Comune di Venezia e Vice Presidente di Federmobilità, ha inteso sottolineare come il problema della mobilità costituisca un interesse per tutti. Stando ai frequenti “bollettini di guerra” e quelli “delle code”, ha precisato Mingardi, risulta evidente che “occorre cambiare le proprie abitudini”. Il problema della mobilità collettiva non può essere più visto solo come un “problema di risorse”, ma occorre puntare l’obiettivo sul “problema dei servizi”. Segnali positivi possono comunque essere riscontrati nell’ambito della mobilità ciclabile (in aumento) e di quella su ferro; meno in quello del trasporto collettivo su gomma.
Cattaneo ha poi articolato il suo intervento sul fatto che spesso al centro di dibattiti del genere l’attenzione è posta più sull’oggetto, o il progetto messo in essere da una parte politica,” che sul soggetto fruitore di un servizio. “Il mondo della mobilità – ha aggiunto – è uno dei pezzi socialisti meglio realizzati”, perché in questo settore è ancora il pubblico a scegliere per tutti. L’approccio al tema della mobilità dovrebbe essere invece visto come un servizio alla persona, che con i suoi bisogni è una risorsa. In questo senso mettere al centro il soggetto significa dargli la possibilità di scegliere attraverso una pluralità di mezzi di trasporto alternativi..
Difendendo il suo stato di pendolare, Sebastiano Di Betta, Consigliere del Ministero dei Trasporti, si è soffermato brevemente sul fatto che il Ministero ha finalmente definito un documento in cui sono stati considerati una serie di problemi a cui si tenterà di dare una risposta in tempi brevi.
Marco Piuri, Vice Presidente ASSTRA (Associazione Trasporti), ha preso spunto dalle parole di Cattaneo per chiedersi cosa vuol dire libertà di scelta in un mercato in cui sostanzialmente non c’è concorrenza, perché il soggetto regolatore è l’unico a scegliere a chi affidare il servizio. È una questione di “quantità e di qualità”, ha continuato, in uno scenario in cui il 18% degli utenti sceglie il mezzo privato perché non ci sono alternative o perché il mezzo pubblico non è comodo. Altro problema è quello della “compensazione” (l’ente regolatore copre le spese non coperte dai consumatori), su cui occorre ancora lavorare, insieme a quello delle tariffe, guardando alle pochissime esperienze già in atto del “not for profit”, in cui non si sceglie l’operatore che deve svolgere il servizio ma si fa leva su determinati fattori del processo di scelta. La questione fondamentale, ha chiosato Piuri in chiusura del suo intervento, sta nel come viene considerato il settore del trasporto pubblico. Se lo si vuole considerare “sociale”, allora occorre una politica tariffaria diversa, con il pubblico che provvede alla compensazione. Se lo si guarda come ad un settore “industriale” , allora occorre che entrino in gioco le società di capitale.
Alberto Rossini, Assessore alla Mobilità, Viabilità e Trasporti della Provincia di Rimini, ha descritto, nel suo intervento, alcuni interessanti dati relativi al problema dell’inquinamento da trasporto, che in provincia raggiunge il 64%. Il trasporto pubblico locale è utilizzato dall’8% della popolazione, e solo il 3% lo utilizza per recarsi a lavoro. I costi esterni da mobilità costituiscono il 14% del Pil della Provincia di Rimini, contro una media nazionale del 4%. Le risposte concrete a questi problemi sono state molteplici sia in termini di generali: progetti di pianificazione; che in termini più specifici con interventi realizzati e da realizzare: riorganizzazione della mobilità attraverso la costruzione della terza corsia per la A14 (che sarà finanziata con l’aumento del pedaggio), rafforzamento della mobilità ciclabile, la realizzazione di poli logistici per la distribuzione delle merci.
“La qualità della vita del cittadino passa attraverso la mobilità per raggiungere i luoghi di lavoro” ha affermato Nicola Biscotti, Presidente ANAV, all’inizio del suo intervento. “Siamo stati distratti – ha proseguito – da una questione ideologica: la battaglia tra pubblico e privato”. “Anziché guardare a ciò che nel settore funziona, abbiamo perso tempo nel dibattito gomma-ferro, dimenticando le esigenze dei cittadini. Perdere di vista la logica dell’utile d’impresa e il conseguente abbandono dato dalla possibilità di reinvestimento degli utili ha portato a risultati negativi. Il tavolo sul trasporto pubblico locale “ci offre una speranza”, ma è evidente che occorre guardare le imprese come ad un “sistema industriale”.
Il DPEF, il disegno di legge Lanzillotta, la Finanziaria, il tema delle riforme, sono stati gli argomenti toccati da Raffaele Gentile, Sottosegretario ai Trasporti. “Il motivo per cui il ddl è fermo non è costituito da questioni ideologiche poste dalla sinistra radicale massimalista, ma perché è ricco di contenuti”, ha precisato. L’aspetto importante da considerare in questo argomento importante è costituito dal fatto che in Italia le infrastrutture sono importanti, perché occorre farla diventare non una, ma la piattaforma logistica più importante del Mediterraneo e quindi del mondo. In questo modo la “politica dei trasporti” può divenire una “politica di sviluppo”, così da favorire la “fusione e aggregazione di imprese” e migliorare i servizi. La riforma in fase di studio, ha proseguito, tenderà essenzialmente a: assicurare certezze delle regole; netta separazione tra soggetti regolatori e soggetti regolati; rilancio industriale; livello essenziale della prestazioni; principio di concorrenza; decongestionamento del traffico; contratti dei lavoratori. L’istituzione di un fondo a carattere permanente presso il Ministero potrebbe assicurare le risorse a questo necessarie.

G.F.I.
Rimini, 21 agosto 2007