È lo stesso autore – Valerio Lessi – a introdurre l’incontro di presentazione del libro “Il destino si è fatto buono”, recentemente edito da ITACA. All’incontro hanno partecipato anche Grazia Pazzagli, insegnante, Emilia Guarnieri, stavolta nella veste di insegnante anziché di Presidente dell’Associazione Meeting, e Davide Rondoni, poeta e scrittore.
Il volume di Valerio Lessi riprende fedelmente la vicenda umana di Gabriella Ugolini – “Lella” – una grande educatrice da poco scomparsa. L’avventura educativa di questa donna, come ha ricordato l’autore, inizia oltre 30 anni fa, nel 1972, quando a causa della perdita delle due figlie, avvenuta in un incidente stradale, decide di dedicarsi all’educazione dei ragazzi e dei giovani.
Dalla fondazione della prima scuola materna – un piccolo garage – ad un complesso di scuole che nel tempo si è allargato fino a comprendere, sotto il nome della “Karis Foundation”, una decina di istituti nel territorio riminese, dalle materne ai licei, per un totale di 1500 studenti e oltre 1000 famiglie interessate. Non si è trattato tuttavia – come hanno ricordato tutti i protagonisti dell’incontro – di un’operazione commerciale.
La passione educativa all’origine di questa grande opera si è concretizzata in uno sguardo attento alla persona, a ciascuno dei numerosi ragazzi che nel tempo hanno frequentato questi istituti scolastici. Numerosi gli episodi descritti nel libro e raccontati durante l’incontro di presentazione, a testimonianza di questa attenzione. In apertura Valerio Lessi ha ricordato i tratti salienti di questa avventura umana, descrivendo come “attraverso di lei il destino si è fatto buono per tante altre persone: centinaia di studenti, genitori e insegnanti”. Tra le fondatrici di queste scuole, Emilia Guarnieri, che ha condiviso fin dall’inizio la responsabilità dell’opera, ha testimoniato come l’attenzione alla persona si sia manifestata – nella protagonista del libro – anche nel coordinare per tanti anni il lavoro dei volontari al Meeting, e come anche nel momento della sua malattia sia stata sempre attenta a seguire il destino delle persone a lei vicine. Ne ha parlato anche Grazia Pazzagli, una delle prime insegnanti, ricordando episodi concreti di condivisione della responsabilità educativa, dell’aiuto e della correzione offerti dalla “Lella” per far fare a tutti un passo avanti (“persino i collegi docenti non erano momenti per affrontare solo questioni tecniche, ma anche il problema umano di ciascuno”). Davide Rondoni, che ha curato la prefazione del libro, ha ricordato in conclusione che il testo è soprattutto la testimonianza di come “l’Eterno entra nella vita (…). Questo si può descrivere infatti solo con il racconto concreto, perché alle domande sulla vita deve rispondere la vita, non le formule”.