Il cielo sopra l’Uganda

Press Meeting

Rimini, giovedì 23 agosto– In Arena Cammini B2, alle ore 12.30, Francesco Cavalli intervista Samuele Riz-zo, chief of party AVSI Foundation Uganda, su SKY (Skilling Youths for Employment in Agri-business), pro-getto finanziato dall’ambasciata olandese in Uganda, che ha per missione la formazione dei giovani al la-voro agricolo.
L’Uganda ha il 78% di popolazione giovanile, ed è considerata una tra le più giovani nazioni del mondo. Tuttavia, l’83% di questi giovani è disoccupato, soprattutto perché le competenze acquisite nelle scuole non corrispondono alle richieste del mercato del lavoro. Così i giovani ugandesi, messo da parte il titolo di studio, si accontentano di qualsiasi occupazione pur di guadagnare il minimo per vivere alla giornata, op-pure emigrano come unskilled laborers nel Medio Oriente.
“SKY – spiega Samuele Rizzo – è stato creato per affrontare tre grandi sfide sociali: ridurre il divario tra l’attuale offerta formativa e il mondo del lavoro, guardando soprattutto al settore di più alta potenzialità dell’Uganda, quello agricolo; cercare di motivare i giovani a lavorare in questo settore; far fronte al pro-blema della disoccupazione. SKY è un progetto di cinque anni, finanziato dall’Olanda per formare 8mila giovani di cui 4mila da assumere nel settore agricolo. Operiamo in tre modi: attraverso il potenziamento dell’efficacia educativa, l’accompagnamento al lavoro e, aspetto fondamentale di SKY, la collaborazione col settore privato per avere investimenti”.
Rizzo presenta poi le storie di alcuni giovani per mostrare concretamente i risultati del progetto. La prima è quella di Rebecca, 24 anni, laureata e disoccupata, che grazie a SKY diventa contabile e produttrice di funghi. Poi c’è Peter, universitario formatosi in Israele, che dà vita con alcuni coetanei a un kibbutz, piccola azienda produttrice di piante di caffè. Joel che coinvolge John, paralizzato dalla poliomielite, e altri dieci ragazzi nella coltivazione della cipolla. E infine Isaac, “la persona più interessante che ho conosciuto negli ultimi anni in questa esperienza di lavoro”, racconta Rizzo. Produttore ed esportatore di fagiolini in Europa, Isaac accetta di collaborare con SKY e col suo carisma riesce a coinvolgere Margaret, abbandonata con tre figli dal marito alcoolizzato, e Ben, ragazzo di strada che sopravvive vendendo droga. Grazie al loro contributo l’attività produttiva cresce e presto vengono coinvolti altri ragazzi di strada, amici di Ben.
“C’è una trasformazione in atto da beneficiario a soggetto attivo: chi riceve un bene poi diventa agente a sua volta e attrae altri – spiega Rizzo –. Quello che più colpisce in queste storie è lo sviluppo del capitale umano: si scopre una passione e si desidera trasmetterla ad altri. Si diventa maestri. Ecco, io credo che lo sviluppo di un paese passi dal seguire dei maestri: non si può dare a un altro quello che non abbiamo rice-vuto e non abbiamo capito”.
Alla domanda finale di Cavalli, sul perché valga la pena fare cooperazione internazionale, l’ospite risponde che “non ne possiamo più fare a meno. I rapporti tra Europa e Africa non possono più essere messi nell’angolino. Il cuore dell’uomo è internazionale, come dice Rose (fondatrice e presidente del Meeting Point International di Kampala), e in ogni luogo ha lo stesso bisogno di allacciare rapporti, di intessere le-gami. Spesso noi pensiamo di andare in Africa per salvarla. Ma Isaac e i ragazzi come lui, che sono più semplici di noi, ci fanno vedere che siamo noi ad avere molto da imparare”.

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